Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
In un futuro imprecisato l'effetto serra ha sollevato enormemente il livello delle acque. I pochi umani superstiti, per gestire le scarse risorse disponibili, possono avere un solo figlio e solo dietro autorizzazione. Il figlio di Monica ed Henry è in coma e la scienza non sembra dare speranze, sicché la coppia si affida ai prodigi della tecnologia. In casa arriva Dave (Osment), un robot di ultima generazione in tutto e per tutto identico a un vero bambino, programmato per dare affetto. Il problema è che quando il figlio della coppia miracolosamente si ristabilisce, rivendicando la sua quota di affetto, per il piccolo Dave non c'è più spazio. Per il "mekka" Dave comincia così un pellegrinaggio interminabile alla ricerca della "madre" che lo ha abbandonato nella foresta.
Uno dei migliori film di Spielberg avrebbe dovuto essere diretto da un altro maestro, Stanley Kubrick. Chissà cosa sarebbe stato. Spielberg regge l'ipotetico confronto facendo del racconto di Brian Aldiss un Pinocchio postmoderno. articolando il racconto in molti capitoli narrativi, non tutti ugualmente avvincenti, miscelando insieme horror, fantascienza, melodramma e virate picaresche. Si resta a bocca spalancata davanti all'imponenza delle scenografie, alla spettacolarità degli effetti speciali, alla potenza emotiva del racconto e alla complessità dell'intreccio, suscettibile di più livelli di lettura. Qualche (inevitabile) melensaggine non toglie smalto a un'opera comunque memorabile.
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