Regia di Sharon Maguire vedi scheda film
Che finalmente, dopo aver dovuto ingurgitare chili di commedie dove le eroine sono "modelle nevrotiche ma tanto tanto buone e romantiche" che sembrano uscite da una beauty farm persino quando escono dal letto(e poveri noi, se credete che questa cosa sia vera!), si presenti una donna vera come Bridget Jones, che fuma davanti alla tv, canta a squarciagola in casa, fa la figura della stupida una volta si e l'altra pure, non ha sempre i capelli laccati ed indossa i mutandoni rappresenta una ventata di aria fresca non indifferente. Peccato, quindi, che alla fine il copione segua in certe direzioni il classico modello della "commedia romantica", con improbabili dichiarazioni(quella di Darcy) ed un amore rapido (quasi)a prima vista, che si sviluppa attraverso dialoghi poveri e banali. Bridget Jones è simpatica, onesta, sfacciata e naif quanto basta per farsi adorare(anche grazie ad una Zellwegger stupenda), ma purtroppo la sua storia perde presto smalto, virando con atroce velocità verso esiti scontati e poco verosimili, senza nemmeno farci troppo ridere(a parte la splendida scena della scazzottata tra la neve tra i due pretendenti sulle notte di "It's raining man", davvero da antologia), e strizzando l'occhio a Jane Austen senza particolare originalità(l'odio tra Bridget e-guarda caso!-Darcy pieno di malintesi alla fine si rivela amore).
Ottimo comunque il cast, che è in stato di grazia: dalla Zellwegger, che sembra nata per interpretare il suo personaggio, a Hugh Grant che non è mai stato così tanto...un adorabile bastardo. A stupire, tuttavia, è il sempre magnifico Colin Firth, che dopo anni di carriera è stato finalmente premiato con un meritato oscar(Il discorso del re), e che qui riesce nella quasi impossibile impresa di imprimere fascino, carisma e personalità ad un personaggio bidimensionale e privo di spessore come il suo semplicemente...esistendo.
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