Regia di Brian De Palma, Richard Schechner vedi scheda film
Ero incerto se fare una normale recensione di questo film (la chiamo recensione per brevità ma alla fine sono le mie riflessioni sul film) o metterlo tra i diamanti grezzi in quanto è un film molto particolare. Alla fine, ho pensato di scrivere due righe per proporlo a tutti ma di lasciarlo nei diamanti grezzi.
È un film di Brian de Palma del 1969 ma distribuito nel 1970, presentato per la prima volta alla Berlinale del 1970.
Non si può definire un vero e proprio film, perché non ha i crismi che la filmografia normalmente richiede. L’idea di questo film nasce a Brian De Palma dopo aver visto, su invito di William Finley (attore con cui lavorerà spesso) la trasposizione delle Baccanti del drammaturgo greco Euripide.
A De Palma piacque talmente tanto questo spettacolo che decise di riprenderlo e farci un film. Ma ovviamente il regista di lontane origini foggiane, ha messo del suo, creando uno split nel montaggio e dando sfoggio della sua grande tecnica.
Lo split, quindi lo sdoppiamento della scena, si è reso necessario, nelle intenzioni di De Palma, perché riprendendo uno spettacolo teatrale voleva ricreare l’emozione dello spettatore che rispetto a quello cinematografico, può avere una visione più ampia in quanto lo spettatore del teatro può osservare varie angolature.
Non serve discutere sul tema delle baccanti, che in teoria tutti conosciamo, ma sul fatto che è stato trasportato nel 69 con una sorta di live theater che tanto andava di moda all’epoca.
Attenzione però perché il film ha scene molto forti tanto che è VM dei 18 anni ed è difficile visione perché è sostanzialmente tutta tecnica e poco storia.
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