Regia di Sean Penn vedi scheda film
Non ho letto il romanzo omonimo di Friedrich Dürrenmatt da cui è liberamente ispirato questo film, perciò un qualsivoglia confronto o giudizio in merito alla fedeltà al materiale originale mi è precluso. Superata questa necessaria premessa, posso dare atto di come i miei auspici abbiano per fortuna trovato compiacimento. La storia ruota attorno a tematiche tristemente sempre attuali, visti i mai attenuati episodi di pedofilia, qui spinti fino a efferati omicidi. Logico è dunque aspettarsi che il coinvolgimento emotivo non manchi. L'amarezza complessiva e l'epilogo singolare potrebbero non soddisfare tutti i palati, ma la conduzione è costante nel mantenere vivo l'interesse per il caso e motivare la tensione latente, nonostante il ritmo compassato. Molto buona la caratterizzazione dei personaggi, potenziata ulteriormente da un cast a dir poco stellare. Oltre all'eccezionale protagonista Jack Nicholson (Jerry Black), che sfiora uno one man show nonostante il supporto di validi comprimari, non si può non citare il poker d'assi delle brevi partecipazioni di Benicio del Toro (Toby Jay Wadenah), Helen Mirren (Dottoressa), Mickey Rourke (Jim Olstad) e Vanessa Redgrave (Annalise Hansen), apici di dramma (i due) e poesia (quest'ultima). Consigliato. Manterrà quanto promesso.
I colleghi hanno preparato una festa d'addio per l'ultimo giorno di lavoro dell'ispettore Jerry Black e gli hanno regalato un biglietto aereo perché realizzi un suo vecchio sogno: andare a pesca in Messico. Ma viene ritrovato il corpo di una bambina di otto anni e sarà lui ad andare a casa dei genitori a portare l'orribile notizia. The Pledge, cioè La promessa, è quella che l'ispettore fa alla madre sconvolta: sarà capace di scovare il colpevole, costi quel che costi.
Musica delicata e soffusa, mai invadente, talvolta struggente, a firma di Klaus Badelt e di Hans Zimmer.
Sarò sincero: avrei amato una diversa conclusione.
Affronta la materia con la corretta sensibilità e dirige con mano sicura. Lavoro da promuovere senza dubbio.
Jerry Black. Forse è un ruolo per lui inedito, ma convince come non mai. Immenso.
La barista Lori. Brava. All'epoca era moglie del regista.
L'antipatico detective Stan Krolak. Prova ordinaria.
L'intensa Margaret Larsen, madre della piccola Ginny, la vittima.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta