Regia di Sean Penn vedi scheda film
Un altro film che si ispira fortemente alla filosofia della serie "The Twilight Zone" (in Italia "Ai Confini Della Realtà"), uscita per la prima volta nel 1959, e alla filmografia tipica degli anni '50. Jack Nicholson è protagonista indiscusso, presenza monumentale, pone in ombra il resto del cast, che qualcuno potrebbe definire stellare, che fornisce comunque ottime prove, in particolare Robin Wright, imbruttita e involgarita sapientemente tanto da essere difficilmente riconoscibile, tra l'incisivo spezzato, gli abiti logori e le mani sporche. Si tratta di una pellicola nella quale sembrano più determinanti i contributi apportati dagli attori più che la mano del regista, che è occupato ad apparecchiare la tavola per il dramma incombente. La vicenda sembra all'inizio scorrere su binari prevedibili, ma verso la fine la narrazione assume una decisa sterzata che la conduce verso un epilogo che potrebbe non essere gradito a tutti gli spettatori. Il film è comunque indubbiamente valido anche se l'impressione è che si potesse ottenere un prodotto finale migliore.
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