Regia di Babak Payami vedi scheda film
Interessante film minimalista, dai toni molto pacati, però ben girato e interessante. Offre uno spaccato sull'Iran più rurale e retrogrado, dove lo stato e la democrazia vengono percepiti con fastidio e persino insofferenza. Le elezioni vengono viste come inutili, oppure individui furbi e subdoli sfruttano l'ignoranza della popolazione per manipolare i loro voti; mentre le donne hanno quasi paura a votare per non contrariare gli uomini. A proposito, il film ci dà un'immagine impietosa della condizione della donna nell'Iran rurale e isalmica, dove viene vista come una proprietà o una schiava dell'uomo. Anche quelle della città sono ben coperte da veli e vesti, come la presidente del seggio, ma dimostra un atteggiamento e una consapevolezza molto diversi. Anche lei però ha i suoi schemi mentali e la sua ideologia, benché sulla democrazia e i diritti, e la giornata di voto scuoterà in qualche modo le sue sicurezze. In ogni caso sono interessanti tutti i piccoli ritratti umani con cui i due protagonisti vengono a contatto.
Il film è anche una curiosa e impalpabile storia d'amore. Originale l'ambientazione tra il deserto, i cespugli e il mare.
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