Regia di Michael Haneke vedi scheda film
"La pianista" è, secondo me, brutto, malsano, freddo, inconsistente, noioso. A giudicare da questo film non si riesce davvero a comprendere da cosa derivi la grande fama che sta arridendo al regista bavarese, che lascia i gesti dei propri personaggi senza una spiegazione logica. Se ha voluto illustrare un caso clinico (anzi due, perché anche il giovane Walter non mi sembra troppo per la quale), lo ha fatto in una maniera orripilante, sul piano delle scene mostrate sullo schermo e sul piano dei risultati ottenuti. Chiamo a testimonianza la faccia devastata di Annie Girardot che interpreta l'anziana madre della protagonista: pur testimoniando il punto di vista borghese, è possibile che non si fosse mai accorta delle manie perverse della figlia?
A Cannes la Huppert e Magimel ottennero in coppia il premio come migliori attori e, se il premio al giovane attore francese apparve (e appare tuttoggi) completamente immeritato per la sua inespressività (ricorda un po' Julian Sands, attore già inespressivo di suo, ma ancora più inespressivo e spero di avere reso l'idea), quello a Isabelle Huppert lo si può comprendere soprattutto per il coraggio dimostrato dall'ormai grande attrice francese. Soprattutto il coraggio di accettare una parte in un film così brutto.
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