Regia di Leonide Moguy vedi scheda film
Un film che pigia sul melodramma cupo ed opportunista in maniera plateale, come forse in quei momenti andava nelle sale cinematografiche e che oggi va moltissimo nella cattivissima Tv che tutti i giorni ad ogni ora ci propongono, solo che qui un certo mestiere di regia e sceneggiatura e cura di direzione di attori c'era, in Tv non si sa neanche cosa siano questi due punti. Qui la traccia è troppo didascalica e facilmente intuibile; il tema del suicidio poteva essere interessante, ma visto in una prospettiva più oggettiva e meno strappalacrime, contornata da musica ovvia che ha fatto pesare ancora di più le varie situazioni. Il regista approfitta del film precedente, migliore di questo, ma non ne sa approfittare al meglio; quello che ne esce meglio sono le due interpreti come la Pierangeli e la Ferrero, che sono dirette benissimo e rispondono al meglio.
Storie cucite insieme opportunisticamente
Una regia che pigia dove non c'era bisogno
Un'attrice sensibile e bella, un volto che avrebbe potuto divenire una vera icona del cinema, la sfortunata vita l'ha relegata, proprio come nle film in un suicidio , ma senza scampo
Attrice più che promettente e di naturale talento, ma ad un certo momento ha lasciato andare, non riuscendo più a combattere con un sistema in cui non aveva le protezioni necessarie.
Il ruolo portante del film
Un po' troppo melenso e scontato
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Non ho visto il film precedente,ma questo forse ha troppo enfatizzato le situazioni melodrammatiche
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