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Gocce d'acqua su pietre roventi

Regia di François Ozon vedi scheda film

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La recensione su Gocce d'acqua su pietre roventi

di toni70
4 stelle

Voto 5,5; Un film pieno di spunti interessanti, sceneggiato, girato e fotografato in modo esemplare ma troppo lontano dalle logiche comportamentali umane, soprattutto se non spiegate. Gocce d'acqua su pietre roventi è un film deliberatamente cinico, spietato, scorretto nella sua rappresentazione, con scene che rimangono scolpite nella memoria dello spettatore, come quando il protagonista passa sopra il cadavere della sua ultima vittima (agghiacciante la scena, ancor più pensare che non ricordo dove l’anno scorso è successo davvero in Italia). Vuole colpire l'ottusità delle convenzioni sociali ma lo fa in modo troppo comodo: le cause prime dell'asservimento al potente non sono spiegate, mi infastidisce tanta leggerezza di coscienza (le cui cause non vengono affrontate), la non comprensibile logica di sottostare ad un meccanismo perverso che poggia sull'umiliazione del prossimo (idem come sopra), e la troppa faciloneria a cui i 3 amici stanno al gioco. Nonostante il film sia centrato sui personaggi, la loro psicologia non è affrontata con la dovuta perizia; non basta pensare all'amore, all'evidente inquietudine dei 3 amici o alle loro instabilità psichiche per spiegare tanto spettacolo; così il film perde un po' la via, scivolando in situazioni inverosimili e al limite del grottesco, che qua (secondo me) non ci stanno. Girato in un appartamento, fa di questo luogo il posto dove ogni convenzione salta in nome dell'amore e della conseguente libertà di viverlo: imprigionati (nell'appartamento e nella loro condizione sociale) ma liberi di essere, o fintamente liberi di vivere e amare? Per amore, uno cambia di sesso e l'altro si suicida: ma allora l'amore rende liberi? Per Ozon no, per me pure. Alla fine non c'è via di scampo, ma da cosa, dalle convenzioni sociali a cui ci sottoponiamo? Bè, se per ritenermi libero arrivo a quello che ho visto mi godo la mia mediocre condizione di uomo socialmente catalogato. Va riconosciuta a Ozon una messa in scena perfetta, una  scelta degli attori azzeccata(Bernard Giraudeau è semplicemente strepitoso), tutti molto bravi, una scenografia e una fotografia da ricordare; ne risulta un film dall’indiscussa bellezza estetica,  ma i cui contenuti non colpiscono la mente e il cuore dello spettatore.

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