Regia di John Cameron Mitchell vedi scheda film
Bello,malinconico,quasi toccante l'esordio di Mitchell,autore e interprete anche del testo teatrale da cui il film è tratto,che racconta la durezza dell'amore e dell'arte attraverso un musical anni 70 che guarda ostinatamente al glam.
Il racconto è la classica parabola di ascesa e caduta,vista attraverso l'ottica della transessualità,che mescola rovesciamenti fisici e amorosi,alla riflessione sullo show-biz,conditi con un ironia grottesca e sopra le righe a volte fuori tono.
Il cardine del film:forse derivativa,ma bella ed emozionante.
Gli manca un tono più scattante ed una forza visiva e visionaria un pò sacrificata,ma è un bell'inizio da vero indipendente.
Bravo,finalmente non solo il ragazzino perbene,anche se deve molto al Rhys-Meyers di "Velvet Goldmine".
Eccezionale,di una carica sessuale sorprendente e splendido performer,anche se meno luminoso come attore.
Mitchell ha non poche idee,ma il troppo legame con la pièce e la carenza non permettono la realizzazione di momenti visivi memorabili,puntando più sulle performance in sè.
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