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Alba tragica

Regia di Marcel Carné vedi scheda film

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La recensione su Alba tragica

di marco bi
10 stelle

Francois (Jean Gabin) è un operaio sabbiatore che ha avuto la fortuna di incontrare la dolce fioraia Francoise (Jacqueline Laurent). Sono entrambi orfani, hanno lo stesso nome… si innamorano e pensano al matrimonio. Francois non aspetterebbe tanto ma la ragazza non gli permette di rimanere a dormire. Una sera lei gli dice che ha un impegno...

Marcel Carnè - regista perfezionista - (ex critico cinematografico)  è stato, con il sodale poeta-sceneggiatore Jacques Prévert, il principale fautore del ‘realismo poetico’ (corrente cinematografica francese) e ci ha lasciato tre capolavori indimenticabili: ‘Le jour se lève’, titolo originale di ‘Alba tragica’, è del 1939, dopo ‘il Porto delle nebbie’ e prima di ‘Amanti perduti’  -  tutti e tre ci raccontano, in modo diverso, l’impossibilità di raggiungere la felicità. Carnè, per ottenere i risultati ai quali aspirava, si sceglieva bene le persone con le quali lavorare. La squadra vincente  (non si cambia) già dal film precedente è composta, oltre che da Prévert, dal grande attore Jean Gabin: nessuno sapeva arrabbiarsi (anche se è solo in una stanza) o accendersi una sigaretta con un mozzicone, così bene come lui; da Maurice Jaubert che ben alterna musiche sentimentali ad altre drammatiche; dallo scenografo Alexandre Trauner che ricostruisce in studio tutto un quartiere e cura perfettamente anche i dettagli (spille, orsacchiotti, sveglie ecc.) i quali,  insieme al bravo soggettista, agli altri ottimi attori, al fotografo Curt Courant (bellissimo bianco e nero), al montatore Renè Le Hénaff - da manuale l’uso alternato  del flashback, allora poco usato, con il quale i fatti ci vengono raccontati e delle dissolvenze incrociate -  concorrono tutti insieme alla perfetta riuscita del film.

Francois (Jean Gabin) è un operaio sabbiatore che ha avuto la fortuna di incontrare la dolce fioraia Francoise (Jacqueline Laurent). Sono entrambi orfani, hanno lo stesso nome… si innamorano e pensano al matrimonio. Francois non aspetterebbe tanto ma la ragazza non gli permette di rimanere a dormire. Una sera lei gli dice che ha un impegno, lui la segue e viene a sapere che ha un amico, Valentin (Jules Berry, grande caratterista: ‘l’Argent’, ‘T’amerò sempre’), viscido (ma non quanto Michel Simon ne il Porto delle nebbie) esibizionista di cani ammaestrati in teatro, che la sta’ irretendo in attesa del momento giusto. Francois, un po’  geloso, dà fiducia alla ragazza anche perché lui si lascia sedurre dalla vissuta e disillusa ‘non solo-assistente’ di Valentin (la bella Arletty… la censura fece tagliare l’inquadratura dove era nuda ma il libretto del mio dvd ce la mostra), il tipo di donna con il quale gli uomini giacciono ma che poi non sposano. Valentin non ci sta’ a farsi portare via le sue due donne da Francois e gli fa capire che ‘la piccina’ non è tanto innocente come sembra… arriverà l’alba tragica del titolo!

I critici cinematografici parlano di ‘romanticismo pessimista’, ‘fatalismo esistenziale’, ‘crisi dei valori’, ‘destino simboleggiato da un cieco’, ‘influenza sul cinema americano’… va bene tutto.

Io vedo un film semplice, intenso e raccontato benissimo.

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Ultimi commenti

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  2. (spopola) 1726792
    di (spopola) 1726792

    Grazie invece davvero Marco per avere scritto il tuo bel pezzo su un film così importante ma che come vedi, ha ben poche "testimonianze" qui sul sito.

  3. marco bi
    di marco bi

    Grazie a voi che apprezzate!...Jonas credo anche per il modo di raccontare in flashback. Ciao

  4. Utente rimosso (bufera)
    di Utente rimosso (bufera)

    Questo cinema francese, intenso, passionale ma raccontato linearamente, con classe e compostezza mi ricorda le mie prime visioni televisive dei film.Ero piccola ma lo amavo molto,credo che i giovani di oggi lo conoscano o lo apprezzino meno ed è un peccato.Grazie,sei sempre felpatamente un utente dai validi apporti.Ciao!i

  5. steno79
    di steno79

    Ciao Marco, io di questo film ho solo vaghi ricordi di una visione di molti anni fa... ricordo un doppiaggio molto datato, quindi credo che la cosa migliore sarebbe rivederlo in lingua originale. Jean Gabin senz'altro era al massimo della sua aura divistica in questo periodo... dopo film come La grande illusione, Pepè le moko, Il porto delle nebbie dello stesso Carné... secondo te era anche un bravo attore, a giudicare da questo film?

  6. marco bi
    di marco bi

    Grazie Anna Maria!::Stefano se io vedo un film del '39 non mi dispiace il doppiaggio del '39 con l'ingenuità dell'epoca...tipo quando dicono San Francisco così come si scrive in un altro film...o qui che si chiamano francesco e francesca effettivamente stona in un film francese...ma il mio amore per il cinema apprezza il film anche così. Gabin ha fatto tanti film dozzinali dove recita banalmente ed altri dove dà il suo meglio ma anche qui recita bene la parte assegnata che gli si confà alla grande. Ciao

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