Regia di Marcel Carné vedi scheda film
Nonostante quel che è stato detto anche autorevolmente (penso a Fernaldo Di Giammatteo), mi pare che questo film di Carné sia invecchiato piuttosto male, anche e soprattutto rispetto ad altre sue opere tuttora freschissime, come "Il porto delle nebbie" e "Gli amanti perduti". La sensazione, peraltro, è rafforzata da un doppiaggio ormai desueto, dove il pariginissimo François diventa un autarchico Francesco. Certo, è da apprezzare la struttura modernamente a flashback ed un finale tragico e beffardo, che riesce ancora a spiazzare gli spettatori. Si rimpiange, tuttavia, la secchezza del "Porto delle nebbie", sostituita qui da un'aura di romanticismo, che rischia ogni tanto di tradursi in romanticheria, poco digeribile a settant'anni di distanza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta