Col rimpianto di non aver potuto dare l'ultimo saluto al padre, un dispotico maresciallo dei carabinieri, lo scrittore Giuseppe Marchi è mestamente giunto alle soglie della mezza età. Lasciata la vedova francese Sylvaine, mette incinta e sposa una ragazza molto più giovane di lui. Professionalmente assai insoddisfatto, soffre di dolori ignoti e laceranti, si fa operare per un'ulcera e un'appendicite inesistenti e tenta invano il suicidio...
Note
Monicelli affronta il romanzo omonimo di Giuseppe Berto (adattato da Suso Cecchi d'Amico e Tonino Guerra) ma non riesce a coglierne appieno la complessità, ripiegando su inappropriati toni da commedia all'italiana.
Tratto dal romanzo di Giuseppe Berto, "Il male oscuro" non è tra i lavori più felici di Monicelli. A tratti mi ha divertito, a tratti però mi ha annoiato. Il cast bene, buona la prova di Giannini. Nel complesso sufficiente.
La vita non sorride a Giuseppe Marchi, uno scrittore che tira avanti realizzando sceneggiature per produzioni cinematografiche di basso livello. Poco dopo il funerale del padre, un arcigno ex-carabiniere, conosce una ragazza molto più giovane di lui, la quale s'innamora dell'uomo. Si sposano, hanno una figlia, ma la serenità, pur essendo a portata di mano di Giuseppe, non arriva, a… leggi tutto
"Monicelli ha capito il romanzo di Berto." Titolava così la recensione de "Il male oscuro", su "La Nazione", ventisei anni fa, scritta da Sergio Frosali: il romanzo vinse il Campiello e il Viareggio nel 1964 , e Mario Monicelli ne trasse un film, coprodotto tra Italia e Francia, venticinque anni più tardi, sulla crisi che coglie uno sceneggiatore a nevrosi continua, che si… leggi tutto
Opera poco monicelliana e piuttosto fallimentare. Lo spirito della tragicommedia è tradito da una sceneggiatura tirata per i capelli, in cui i dialoghi si limitano ad enunciare le situazioni, anziché interpretarle. Apprezzabile è solo l'atmosfera angosciante dell'inizio, magistralmente costruita intorno al trauma della morte del padre, di cui però il film subito si dimentica per cedere il… leggi tutto
Buon film del grande Mario Monicelli dal libro omonimo di Giuseppe Berto con un ottimo Giancarlo Giannini in una interpretazione difficile di un uomo afflitto da nevrosi e depressione.
Molto bravi anche il sempre meraviglioso Vittorio Caprioli( purtroppo al suo ultimo film) nel ruolo dello psicanalista , Stefania Sandrelli e la francese Seigner.
Ottime musiche di Piovani.
Sceneggiato da Suso…
La vita non sorride a Giuseppe Marchi, uno scrittore che tira avanti realizzando sceneggiature per produzioni cinematografiche di basso livello. Poco dopo il funerale del padre, un arcigno ex-carabiniere, conosce una ragazza molto più giovane di lui, la quale s'innamora dell'uomo. Si sposano, hanno una figlia, ma la serenità, pur essendo a portata di mano di Giuseppe, non arriva, a…
“Il cinema l’ho sempre visto da povero, cioè in posti mediocri e spesso senza capirne il senso raffinato. Di solito ci andavo che ero stanco del lavoro e finivo per addormentarmi, cosa che non accade…
.I. La Formicolante (frammentata, frammentaria) Realtà. “Un cineasta (Antonioni) mi ha interpellato per un film: ma dei cinematografari poco mi fido.” - C.E.G. Per principiare, citiam…
Giuseppe (Giancarlo Giannini) è un intellettuale fallito che lavora su squallide sceneggiature senza riuscire a scrivere il libro che ha sempre sognato. Un giorno inizia a soffrire di dolori fisici che dopo un po', scoprirà, sono causati da disturbi psicosomatici che è possibile curare solo con l'analisi.
Tratto dal capolavoro di Giuseppe Berto - lungo ritratto…
Giuseppe Marchi (Giannini) è uno sceneggiatore romano sulla cinquantina, mediocre quanto velleitario, nevrotico e segnato da un rapporto impossibile con un padre autoritario del quale mantiene un ricordo morboso. Abbandonato dalla compagna francese (Sandrelli), esausta per le sua mattane, Marchi si lascia andare a una relazione con una ragazzina dagli intenti parassitari (Seigner). Per…
"Monicelli ha capito il romanzo di Berto." Titolava così la recensione de "Il male oscuro", su "La Nazione", ventisei anni fa, scritta da Sergio Frosali: il romanzo vinse il Campiello e il Viareggio nel 1964 , e Mario Monicelli ne trasse un film, coprodotto tra Italia e Francia, venticinque anni più tardi, sulla crisi che coglie uno sceneggiatore a nevrosi continua, che si…
Un altro mondo,
un mondo diverso,
è possibile. Off Topic 1 : Non si può essere seri a 17 anni, ovvero : il Volo { no, non i nonni di Harry Potter, ma loro ( Alberto Radius, Mario Lavezzi,…
Il Male. IL MALE. Cos’è il male? Perché c’è il male? Perché facciamo il male? Ma, soprattutto, perché ci facciamo e facciamo agli altri il male? Pare che il Male sia l’assenza del Bene, categorie teologiche,…
Essistono dei romanzi meravigliosi degli anni cinquanta da cui, quasi contemporaneamente, sono stati tratti film meravigliosi : tutti hanno come argomento le contraddizion di quell' epoca che iniziò…
Giannini è uno scrittore fallito funestato da verie nevrosi e da un'ipocondria totalizzante.
La storia è interessante ma il potenziale non è sviluppato appieno. Monicelli non è al meglio di sé e la storia è coinvolgente solo a tratti. Inoltre Giannini è un po' troppo sopra le righe.
Opera poco monicelliana e piuttosto fallimentare. Lo spirito della tragicommedia è tradito da una sceneggiatura tirata per i capelli, in cui i dialoghi si limitano ad enunciare le situazioni, anziché interpretarle. Apprezzabile è solo l'atmosfera angosciante dell'inizio, magistralmente costruita intorno al trauma della morte del padre, di cui però il film subito si dimentica per cedere il…
Mezzo passo falso dei pur degni dei propri nomi Monicelli e Giannini. Il tema, introspettivo e profondo, viene trattato con superficialità, per fare spazio all'esteriorità del personaggio, ai suoi rapporti, alle sue vicende piuttosto che focalizzarsi sul dilemma interiore e sulla riflessione in atto: è il tono della commedia all'italiana. Ma questo non salva un film che poteva nutrire…
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Commenti (2) vedi tutti
Coinvolgente solo a tratti.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiTratto dal romanzo di Giuseppe Berto, "Il male oscuro" non è tra i lavori più felici di Monicelli. A tratti mi ha divertito, a tratti però mi ha annoiato. Il cast bene, buona la prova di Giannini. Nel complesso sufficiente.
commento di SaintlySinner