Regia di Sidney J. Furie vedi scheda film
Incredibilmente non approdato nelle sale cinematografiche italiane dell'epoca(da poco in master2K HD BD grazie alla tedesca Wicked Vision e alla australiana Imprint), mai in vhs e doppiato soltanto per le tv locali dell'epoca, nonostante una firma di rango come Sidney J. Furie a pochi anni non per dire, da "Ipcress", fu la "risposta" della Paramount(da qui la citazione cinematografica de "Il Padrino" al suo interno), a "Il Braccio violento della legge" della 20th Century Fox.
La trama è praticamente identica dividendosi in maniera quasi quanime e con grosse ambizioni di affresco criminale per i suoi 132' tra Washington, Marsiglia e Parigi, con i narcotrafficanti marsigliese miliardari e che si atteggiano a gran signori e persino moralisti, contro l'insicurezza delle strade nelle grandi metropoli americane, a causa di quella droga e della relativa morte che loro stessi vi riversano(nelle canne di biciclette costose da corsa, nelle scatole di pellicce, abiti femminili di sartorie francesi di gran firma ecc.), ricordando in questo molto il personaggio di Alain Charrier in "The French Connection". Ricchi, ricchissimi quindi rispettabili ma pur sempre farabutti criminali, quando il tutore dell'ordine cioè l'agente FBI Nick Allen interpretato da Billy Dee Williams(che pare sostituì Steve McQueen inizialmente prescelto, per questo il film non era nato come blaxploitation, e nemmeno lo è diventato poi formalmente) deve muoversi ostacolato e osteggiato, al di fuori della legge per farne piazza pulita uccidendoli tutti, dopo avere perso la figlia per overdose. Formerà un commando d'assalto per uccidere uno ad uno I componenti della potente organizzazione criminale, e composto anche da persone ricattate, cui la droga ha rovinato vita e parenti, tra cui il sempre eccezionale Richard Pryor.
Musicato da Lalo Schifrin e fotografato con grande cura da John A. Alonzo che conferisce molta eleganza al film e alle sue scene d'azione, c'è oltretutto sempre un fondo serio e drammatico che aiuta a sostenere un film ambizioso e che voleva giocare-pur senza lo stesso successo- nel campionato da professionisti di titoli come il citato capolavoro friedkiniano, e ad esempio, "Squadra speciale"(The Seven-Ups)(1973) del produttore Philip D'Antoni, difatti l'assalto finale alla villa-castello di Yves Barsacq è opera di altri maestri coordinatori degli stunt come Carey Loftin.
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