Regia di Francesco De Fraia, Domenico Manfredi, Raffaele Ferrante (II) vedi scheda film
Francesco, Mimmo e Lello, sono tre amici dalla vita complicata; Francesco è in pessimi rapporti con la moglie, la quale gli rimprovera con cattiveria e spirito vendicativo fallimenti imprenditoriali e perdite economiche; Mimmo è un professionista dei concorsi a premi, si mantiene consumando prodotti che gli consentono di partecipare e vincere; Lello è un caso di studio per i medici, in quanto dotato di due cuori. Giocano nella stessa squadra di calcetto e passano molto tempo insieme; capita che un giorno, pur di vincere un concorso, Mimmo rubi un pacchetto di patatine ad una bambina, in un parco pubblico. Il premio è il soggiorno della durata di un fine settimana in una magione settecentesca; il trio si reca presso la villa, e non ne verrà nulla di buono. La bambina è infatti posseduta da un demonio, il quale terrorizza e tormenta i soggiornanti non appena mettono piede nella magione. "Tre Uomini E Un Fantasma" è una commedia a tema horror diretta ed interpretata da "I Ditelo Voi", un trio di comici partenopei composto da Francesco De Fraia (Francesco), Domenico Manfredi (Mimmo) e Raffaele Ferrante (Lello). In questo racconto, i tre sono responsabili di una cattiva azione, la sottrazione di un oggetto dalle mani di quella che sembra un'innocua ragazzina; un po' troppo anche per personaggi come loro, accomunati dal vivere una vita senza prospettive ed essere abituati a barcamenarsi tra espedienti e sotterfugi a volte anche tenendolo reciprocamente nascosto. E la punizione è ... dietro l'angolo. O meglio, oltre una boscaglia che il trio attraversa nel buio; dall'altro lato c'è la villa, un labirtinto di stanze inospitale e lugubre. Qui, tra siparietti comici e sequenze inaspettatamente drammatiche, non senza qualche sobbalzo, il demone fa di tutto per mettere i tre amici l'uno contro l'altro, evidentemente traendo piacere e nutrimento dalla discordia, anche sfruttando espedienti curiosi quali la trasmissione telefonica, in forma di registrazioni vocali, di imbarazzanti ammissioni dei personaggi. Nonostante l'impegno dei tre - e diverse "vittime collaterali" - non si sfugge ad una sorte già scritta. Ritmo sostenuto, toni vivaci, l'espressività dei tre sempre pronta a sdrammatizzare, anche nelle situazioni più "grottesche", si accompagnano ad una trama leggera; problematiche della contemporaneità non sono toccate, o sono solo accennate. Ciò rende il racconto disimpegnato. Il trio non cede alla tentazione di utilizzare i triti e ritriti luoghi comuni della "napoletanità". I personaggi sono complementari l'uno all'altro; alla scarsa loquacità e disillusione di Francesco replica la parlantina sciolta del meno corretto Mimmo, godereccio ed egoista. Lello è ondivago; il suo personaggio riserva più di una sorpresa. Il film è di breve durata. La regìa fa ricorso a diversi luoghi comuni del genere horror, dal topos della "casa infestata", ai possedimenti demoniaci, connessi alla pratica dell'esorcismo, passando per apparizioni che ricordano le bambine dei vari "The Ring", "Kairo", etc. Di questo film, non ho apprezzato la sceneggiatura. Incoerente, illogica, lascia diverse questioni in sospeso. Una su tutte, per quale motivo il demone si accanisce contro di loro ? Il piacere delle visione è dunque connesso all'apprezzamento dello stile del trio comico; a me non è dispiaciuto, sono ben "caratterizzati", mai troppo volgari, i loro "botta e risposta", in un dialetto tutto sommato comprensibile, sono divertenti. Neppure mi è dispiaciuto un "citazionismo" che definire dilagante è poco; sotto l'aspetto della trama, tuttavia, si poteva far molto di più. Le opportunità non mancavano.
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