Regia di Andrew Hunt vedi scheda film
Sottospecie di thriller che tenta un approccio sensato con la storia di Bruce Cogburn (Guy Pearce), scrittore tormentato ritiratosi a vita solitaria dopo la pubblicazione di un solo libro di successo, La macchina infernale del titolo.
Le buone premesse intrigano anche, ma la regia di Andrew Hunt, anche sceneggiatore, si incarta velocemente in una deriva che vorrebbe magari tributare riferimenti a svariati stili e maestri, affaticando Pearce di compiti eccessivi, delirando tra il mistico, l’esoterico e il suggestivo, architettando sovrastrutture irreali e palesemente fasulle anche per lo spettatore più bendisposto, insistendo poi tra lo stravagante e il grottesco e perdendo completamente la bussola della credibilità tra personaggi bizzarri tirati dentro a forza, in circostanze sempre più fantascientifiche e tramite flash backes che, se possibile, ingarbugliano ancor di più, fino all’irreale e accozzagliato epilogo liberatorio.
Per noi malcapitati spettatori almeno.
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