Regia di Marco Ponti vedi scheda film
L'inappagabile desiderio di libertà a trecentosessanta gradi, ciò che contraddistingue l'adolescenza e che ci costa tanto abbandonare, una volta approdati - con la forza o con la volontà - all'età adulta: è questo il fulcro del film, il motore del personaggio centrale, Andrea, non più ragazzo e non ancora uomo, nonchè il tratto che lo accomuna all'amico-confidente Bart; e se quest'ultimo è interpretato da un Libero De Rienzo piacione ed eternamente sopra le righe (anche quando le battute, scritte a ritmo troppo serrato e con troppa 'piacioneria' assortita, richiederebbero un minimo di lucidità e di serietà), la parte del protagonista viene affidata ad un Accorsi che riesce, per suoi evidenti limiti, ad essere sempre e solo sotto le righe (a sua parziale discolpa va detto che qui è già sulla strada del miglioramento e in futuro fornirà anche prove attoriali accettabili). Le ambizioni dell'opera prima di Ponti sono eccessive: questo è quanto. Perchè l'idea di mettere in scena l'ennesima storia di vitelloni (o, accostamento forse più ficcante, di inesistente Cuccagna, come il film di Salce del 1962) è vecchia, ritrita e priva di elementi particolarmente originali; probabilmente si tratta di un lavoro orientato all'autobiografismo (assillante la presenza del cinema, nella storia), nel quale Torino infatti ha un ruolo di sottofondo, ma non trascurabile, come un desolante panorama cui le inquietudini del nostro protagonista sanno di non potersi permettere di sfuggire. Compaiono inoltre gli amici Motel Connection ed anche i Subsonica forniscono il brano Nuvole rapide ai titoli di coda. Una pellicola da non disprezzare, ma che mira troppo in alto per le sue possibilità e, chiaramente, non può che fallire - per ingenuità, per inesperienza e per la discutibile scelta dei due attori principali - proprio nel cuore dell'operazione stessa (la consistenza drammatica del protagonista, sostanzialmente). 5/10.
Gli inquieti giorni di Andrea, laureato e verso la trentina, in cerca di un lavoro probabilmente per lui inarrivabile (ai colloqui è sè stesso, non ha appigli, amici che lo raccomandino e soprattutto nessuna intenzione di assecondare i suoi esaminatori). Suo coinquilino e suo unico amico è Bart, scapestrato più di lui; ma un giorno nella vita di Andrea entra la bella Dolores e tutto sembra poter finalmente cambiare in meglio...
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