Regia di Marco Ponti vedi scheda film
Simpatico esordio di Marco Ponti che scrive e dirige bene una storia -sinceramente- poco originale, ma intrigante e gradevole. Buon esempio di cinema medio che però dimostra talvolta incostante, con molte trovate interessanti ma anche qualche presunzione di scrittura. Il titolo è preso da una canzone dei Mano Negra. Il cast è formato da quattro giovani e frechi attori, capitanati, per successo e fama, da Stefano Accorsi. Ma la vera rivelazione è lo strepitoso Libero De Rienzo.
Due giovani nullatenenti -il primo cerca lavoro, il secondo non fa nulla, se non parlare-, Andrea e Bart(olomeo), più che alle pressioni del padrone di casa slavo, pensano a due ragazze: Lucia, un'indiana che ha scopato con Andrea, e Dolores, un'attricetta che fa innamorare Andrea.
Piacevole.
Qualcosa nello script. E qualche parolaccia inutile in meno. Rischiano di conferire volgarità al film. Voto: 7.
Brava.
Strepitoso. E' una vera rivelazione: a lui sono offerte le migliori occasioni per catturare lo spettatore, con i suoi ragionamenti intricati e i suoi commenti sferzanti. Un grande!
Bellissima e brava.
A dire il vero, Accorsi dimostra di saper recitare maggiormente quando è diretto da giovani regisiti -come in "Provincia meccanica" e "L'ultimo bacio"-. Qui è bravo, ma è travolto dalla grandiosità di De Rienzo.
Promettente.
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