Regia di Marco Ponti vedi scheda film
Visto per la prima volta in una proiezione a Trastevere alla presenza del regista che rievocava il rapporto con Libero De Rienzo, purtroppo prematuramente scomparso, "Santa Maradona" è una commedia leggera, mediamente simpatica ma con numerose debolezze, che non meriterebbe ne' la severità del giudizio di Mereghetti (una stella su quattro), ne' di essere considerato un "cult generazionale" come sembra sia diventato presso i trentenni già un po' mucciniani dell'epoca. È un film che si preoccupa poco della trama e guarda soprattutto all'atmosfera, alla costruzione dei personaggi e ai dialoghi, forse il tratto distintivo più rilevante in quanto pensati per riprodurre lo slang di certi giovani un po' nerd, fintamente intellettuali, che però alla lunga diventano in effetti un po' compiaciuti e ridondanti. "Santa Maradona" sembra un'opera pensata per essere un po' troppo alla moda, oggi dopo vent'anni già documento di un'epoca in cui io stesso mi rispecchio (nel 2001 stavo terminando l'universita'), un film che vorrebbe avere una leggerezza di tocco un po' francese ma che a conti fatti mantiene meno di quello che promette. Ponti come sceneggiatore azzecca alcune trovate gustose ma poi si trova un po' in affanno su una durata standard di circa 90 minuti, sceglie soprattutto dei validi attori e si affida quasi completamente a loro: Stefano Accorsi è una presenza a suo modo magnetica e funziona meglio qui che in certe sue prove più recenti, fin troppo caricate; Libero De Rienzo era un giovane attore che sapeva caratterizzare con pochi tratti essenziali scendendo in profondità, e nel sottofinale in cui inchioda Andrea alle sue responsabilità strappa l'applauso, guadagnandosi fra l'altro un David di Donatello come attore non protagonista; Anita Caprioli è affascinante ma risente di un personaggio non definito al meglio in sede di sceneggiatura, e Mandala Tayde simpatica ma un po' decorativa. Un film che riesce solo in parte ad affrancarsi dagli stereotipi forse inevitabili sull'argomento, una commedia che almeno si giova di un'ambientazione torinese vivace e visivamente non banale, un'operazione giovanilista in salsa pop che si guarda con diletto, ma che non lascia tracce in profondità.
Voto 6/10
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