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Quei due

Regia di Wilma Labate vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Quei due

di obyone
7 stelle

 

Silvia D'Amico, Simone Liberati

Quei due (2022): Silvia D'Amico, Simone Liberati

 

Presentato in anteprima al Festival del Tertio Millennio "Quei due" segna il ritorno di Wilma Labate al documentario, a quattro anni di distanza da "Arrivederci Saigon" che nel 2018 fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Il nuovo film della regista romana staziona ora in esclusiva sulla piattaforma streaming dell'emittente di stato dopo il passaggio ufficiale del 2 febbraio scorso su Rai Tre con il titolo "Quei due: Edda e Galeazzo Ciano".

Labate mette in scena il travagliato rapporto tra Edda Mussolini, la figlia prediletta del Duce, e il conte Galeazzo Ciano. Il corteggiamento, il matrimonio, la scalata ai vertici del fascismo da parte di Galeazzo, culminata con la più rovinosa delle cadute, e la frattura irreparabile tra Edda ed il padre, reo di aver decretato la morte del genero, trovano posto in questo racconto di un'epoca, quella del massimo splendore del fascismo, che fu parimenti drammatica, iniqua e straordinaria. Edda e Galeazzo furono testimoni privilegiati di quanto accadde nelle stanze dei bottoni ma ebbero forse il demerito di rimanere arroccati agli ambienti elitari del governo e lontani da quelli popolari che prima rimasero abbagliati dal fascismo e poi ne furono travolti. Questi e numerosi altri aspetti pubblici e privati vengono raccontati grazie al materiale audiovisivo di Istituto Luce e alle testimonianze scritte di Edda e Galeazzo.

Silvia D'Amico e Simone Liberati interpretano la coppia glamour del Ventennio, quella che animava i rotocalchi con i propri atteggiamenti spregiudicati scatenando l'ammirazione o la disapprovazione sia del popolino quanto del ceto borghese. Simone Liberati dà corpo ad una figura che resta legata indissolubilmente al crepuscolo del governo mussoliniano ma che, a conti fatti, rimane poco conosciuta. L'attore conferisce a Ciano la statura morale che troppo spesso venne oscurata da quella del suocero o della compagna. Il Galeazzo di Liberati è ben diverso da quello pubblico che imitava le posture ed i toni enfatici del Duce. Galeazzo appare guardingo, soprattutto dopo l'avvicinamento del partito al Regime ad Hitler. Spesso in aperto conflitto con il suocero Ciano fu capace di leggere gli indizi del disastro imminente che lo portarono al patibolo. Silvia D'Amico replica alla perfezione il carattere indomito e spigoloso dell'unica donna che probabilmente seppe tenere testa al Duce passando dall'amore incondizionato di figlia al più profondo disgusto per la complicità del padre nella morte del marito. D'Amico recita in tono febbrile e dinamico mostrando il lato volitivo e testardo di una donna conscia del proprio ruolo ma che non seppe, tuttavia, sottrarsi ai doveri imposti alla donne del fascismo che dovevano essere brave nell'allevare i figli e dignitose nel portare le corna.

I filmati dell'Archivio Luce scandiscono la narrazione mostrando il lato pubblico della coppia mentre i passi (originali) recitati dagli attori, tratti principalmente dai diari di Galeazzo, dai volumi di Giordano Bruno Guerri e dalle biografie di Edda, ci immergono in un contesto più intimo e umano che la fotografia densa di Daniele Ciprì trasforma nella rappresentazione teatrale, a volte tragica, a volte melodrammatica, a volte romantica, di un rapporto qualunque.

Wilma Labate alterna costumi e acconciature d'epoca con sequenze dal backstage, prove in jeans e maglietta, girotondi in bicicletta, danze improvvisate all'interno di un teatro di posa dall'architettura minimalista in cui pochi oggetti illuminati da una luce soffusa ricreano un'ambientazione a volte confortevole, a volte austera e claustrofobica. La concentrazione rimane fissa su una rappresentazione tesa della storia che si tramuta in contemporaneità e che ha il privilegio di avvicinare il passato al presente.

"Quei due" è un documentario affascinante nella costruzione e pregevole nel tramutare la vita privata di una coppia non comune nel filtro attraverso cui guardare la storia del paese. Un bel lavoro che sento di consigliare vivamente per guardare al passato da un angolatura diversa, meno politica e faziosa, più introspettiva e consapevole.

 

RaiPlay 

 

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