Regia di Denis Rabaglia vedi scheda film
Non è ben chiaro dove voglia andare a parare questo Azzurro: sfoggiando tutta una serie di luoghi comuni e mettendoli peraltro in scena con discreta lentezza e poca verve, il film finisce per annoiare molto prima di quanto si potrebbe sospettare. Villaggio che parla con accento meridionale, ahilui e ahinoi, fa molto più ridere di tanti suoi personaggi volontariamente comici; il dramma esistenziale del suo Giuseppe è intriso di patetico e di già visto (il rapporto bambina-anziano, la solidarietà fra età 'svantaggiate', il viaggio fisico come lo scorrere del tempo, il viaggio della vita...). Brava la piccola attrice (Francesca Pipoli) e di riflesso quindi Rabaglia nel dirigerla. RImane però una polpetta con scontato lieto fine.
Puglia. Un italiano che ha lavorato in Svizzera tutta la vita prende la nipotina di sette anni, cieca, e torna dal suo datore di lavoro elvetico a chiedere un prestito importante per poter tentare di guarire la piccola.
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