Regia di Taika Waititi vedi scheda film
Taika Waititi, regista neozelandese, non è uno stupido, (il suo "Vita Da Vampiro", 2014, è, per esempio, una delle migliori commedie horror degli ultimi vent'anni), e la storia, incredibile e godibile, delle vicende calcistiche delle Samoa Americane, sembra davvero tagliata su di lui, sul suo Cinema. Così è, in effetti, e la pellicola fila via ondeggiante come una palma, serena e luminosa, leggera come un aperitivo sulla riva dell'oceano. Una storia di riscatto piuttosto tipica, ma girata con arguzia e divertimento, senza eccessiva retorica (c'è, ma è quella necessaria, dentro i limiti di guardia) e con personaggi, a cominciare dall'allenatore americano, un Mourinho dei bassifondi, piacevoli e che rimangono impressi. Se a tutto quanto aggiungiamo la storia nella storia, quella della prima giocatrice transgender in una partita ufficiale Fifa, abbiamo tutti gli ingredienti per farla diventare anche una commedia educativa, senza però cadere nella melma Disney. Il calcio come dovrebbe sempre essere, lontano, non solo geograficamente, dal nostro, vissuto con lo spirito giusto: un racconto bello, reale, una vicenda che meritava la pellicola, per un Cinema di totale disimpegno, senza, per questo, essere brutto e volgare. Una simpatica sorpresa: promosso!
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