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The Harbinger

Regia di Andy Mitton vedi scheda film

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La recensione su The Harbinger

di undying
6 stelle

Dal regista del notevole "The Witch in the Window" (2018), un nuovo horror ambientato ai tempi del lockdown, che riflette (e fa riflettere) su temi esistenziali, celati dietro un'angosciante metafora dai risvolti cupi e tristemente fatalisti.


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The Harbinger (2022): locandina

 

New York, 2021. In pieno lockdown, Monique (Gabby Beans) vive alla periferia della città, in isolamento forzato, con il fratello Ronald (Raymond Anthony Thomas) e suo padre Lyle (Myles Walker). Quando riceve una richiesta di aiuto da parte di Mavis (Emily Davis), un'amica dai tempi del liceo, decide di raggiungerla nel centro di New York, andando incontro al rischio di infezione. Mavis è depressa, da tempo ossessionata da incubi notturni nei quali le appare un uomo vestito da "dottore della peste". Ben presto anche Monique inizia a sperimentare strani sogni, che sembrano avere spaventose ripercussioni sulla realtà.

 

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The Harbinger: Cody Braverman

 

La quarta regia del giovane e promettente Andy Mitton, anche autore della sceneggiatura, prende le distanze, per argomento trattato, dai suoi precedenti lavori (YellowBrickRoadWe Go On e soprattutto The Witch in the Window). Ispirato chiaramente da Nightmare (1984) di Wes Craven, Mitton realizza un'opera tutta circoscritta al mondo dei sogni, con presenza di un'entità non meglio definita ma assai inquietante: una creatura che, al pari di Freddy Krueger, ghermisce le sue vittime durante il sonno. Ma le intenzioni di Mitton sono molto diverse da quelle di Craven: questo "demone", che assume la sembianza di medico della peste, agisce non a caso durante le pandemie e, partendo dalla terribile situazione del lockdown (ancora molto vivo nei ricordi, poiché sperimentato con angoscia da tutti), Mitton imbastisce una metafora dalle connotazioni fantastiche. The Harbinger riporta alla memoria dolorosi tempi recenti, che si vorrebbero del tutto dimenticare: il 2021, il Covid, sei piedi di distanza (due metri in Italia), mascherine di protezione e soprattutto la "paura", paura di perdere i nostri cari. Gli effetti del contagio ci vengono fortunatamente risparmiati, ma sono accentuati da risvolti soprannaturali cupi, tristi e malinconici: nel film, le vittime della mostruosa creatura sono destinate a scomparire non solo fisicamente, ma anche nei pensieri dei loro familiari e di tutti i conoscenti. La loro precedente esistenza viene, cioè, cancellata dalla mente dei viventi. Molto bene interpretato, con picchi di lirismo insoliti in un film fantastico [1], The Harbinger non saprà di certo soddisfare le esigenze di un pubblico giovanile, data la totale assenza di scene spettacolari e fragorose impennate musicali, nonché per via di un ritmo lento e sotteso. Tuttavia Mitton dimostra di essere ben predisposto verso tematiche esistenziali e profonde, declinate di volta in volta in horror originali, particolarmente curati, contenenti tra gli affascinanti fotogrammi anche significati occulti. Vere e proprie metafore esistenziali, celate dietro l'occasionale appartenenza alla categoria di genere.

 

 

NOTA

 

[1] In The Harbinger la solitudine, la desolazione e la morte incombono ovunque. Come ben espresso dalla presenza del piccolo Edward (Cody Braverman), un bambino che vive nello stesso condominio di Mavis. Lo vediamo tossire più e più volte, sino a quando Monique lo incontra: il suo aspetto è mutato, appare pallido, magro, con occhi spenti. Riapparirà alla protagonista nei sogni, e sarà responsabile di un finale ancora più macabro.

 

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The Harbinger: scena 

 

"Io non sono una che si ferma a chiacchierare a ricreazione, ma per tanti miei compagni l'interruzione della socialità è stata devastante. Degli effetti sulla psiche ce ne renderemo conto solo tra decenni. Persino io, che sono introversa, a pandemia finita andrò in giro a conversare con tutti gli sconosciuti che incontrerò."

(Tecla Insolia)

 

Trailer 

 

F.P. 01/01/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 86'27") / Data del rilascio USA (theatrical): 01/12/2022

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