Regia di Joe Begos vedi scheda film
Joe Begos torna all'horror, realizzando un film ad ambientazione "natalizia" che si pone nell'esatta via di mezzo tra "Silent Night, Deadly Night" e "Terminator". Applicandosi con uno stile molto personale, già espresso nel precedente "Bliss", gira di nuovo in 16mm, facendo interamente uso di luci colorate ad effetto "neon".
Tori (Riley Dandy) gestisce un negozio di dischi e materiale audiovisivo, con l'aiuto del dipendente Robbie (Sam Delich). La vigilia di Natale ha in programma di incontrarsi con un uomo conosciuto su Tinder ma, dopo la rivelazione di Robbie (si tratta di un padre con figli a carico), a tarda sera finisce in un locale a bere superalcolici assieme a lui. Mentre Tori si fa accompagnare a casa dal suo dipendente, i due si fermano a salutare Lahna (Dora Madison) e Jay (Jonah Ray), una coppia di loro amici che possiede un negozio di giocattoli. Tra gli articoli è presente anche un RoboSanta+, una sofisticata macchina, frutto di tecnologia militare, convertita in un Babbo Natale automatizzato e in grado di interagire con gli esseri umani, essendo dotata di un vocabolario stimato in oltre 90.000 parole. La meccanica, si sa, non è esente da difetti, così anche RoboSanta+, per via di un fusibile difettoso, torna a comportarsi come una macchina da guerra. Il micidiale robot raccoglie un'accetta e, dopo aver massacrato Lanha e Jay, si dirige verso il palazzo in cui abita Tori che, nel frattempo, giace in dolce compagnia di Robbie.
Come e perché una macchina di distruzione, studiata e progettata per essere utilizzata in caso di guerra, finisca travestita da Babbo Natale in un negozio di giocattoli, è il quesito meno rilevante. Qualcuno si è preso l'impegno di contare le parolacce sparse per il film (per lo più concentrate nel primo tempo), arrivando a individuare ben 487 termini volgari (imdb informa: una media di 5/6 al minuto). Nell'irrefrenabile turpiloquio che copre la prima metà del lungometraggio, Joe Begos (regista e sceneggiatore famoso per aver diretto un precedente horror, Bliss) fa nominare ai due protagonisti i suoi riferimenti cinematografici e musicali. Un profluvio di titoli, titoloni e titoletti (Hellraiser, Nightmare 6, La bambola assassina, Cimitero vivente 1 e 2, Black Christmas - originale - e il suo terribile remake, targato "Blumhouse"), complessi inascoltabili (Ramones, Soundgarden) e persino la celebre porno attrice Traci Lords, convertita in cantante. Alternando le azioni di RoboSanta+ con scene di sesso (molto suggerite e penosamente castigate), il film procede fiaccamente, reso abbacinante da riprese (in 16mm), immerse in tonalità cromatiche cangianti, diffuse ininterrottamente da faretti colorati e luci al neon (esattamente come accaduto nel precedente, citato, Bliss). Se si riesce a superare questo patetico e lungo preambolo, dominato da personaggi antipaticissimi, improbabili, surreali e soprattutto sboccati (su tutti la final girl, Riley Dandy), Christmas Bloody Christmas riserva, inaspettatamente, un secondo tempo dinamico, molto ben girato e ricco di splendidi effetti speciali, comprese le immancabili soggettive del "Santa-Terminator". Nelle sequenze finali, quando Tori torna al negozio, seguita dall'indistruttibile robot, compare su una parete il manifesto di Spookies (Genie Joseph, Thomas Doran, Brendan Faulkner, 1987): esattamente come in quel film, la storia fa acqua da tutte le parti, lasciando spazio a un tipo di cinema visionario e folle, non privo di qualche scena splatter, basato essenzialmente sull'uso sconsiderato di trucchi prostetici e modesta CGI. Ne esce fuori un lungometraggio sicuramente stravagante, avverso all'ideologia del mainstream, nostalgico verso un tipo di horror, oggi - per quanto in tanti ci provino continuamente - irrealizzabile, ossia da anni Ottanta ma che, sicuramente, potrebbe attirare l'attenzione dei patiti di b-movie scacciapensieri, facendo venire in mente titoli diventati di culto tipo Supermarket Horror (Jim Wynorski, 1986), Natale di sangue (Charles E. Sellier Jr., 1984) e Terminator (James Cameron, 1984).
Curiosità
Liddy, sorella di Tori, è interpretata da Kansas Bowling, attrice comparsa in un'altra pellicola che tenta di riportare sullo schermo atmosfere e personaggi d'antan: Death Rider in the House of Vampires (Glenn Danzig, 2021).
Cameo del regista Joe Begos: è il vicino di casa di Tori, la cui macchina viene investita da Robbie, finito brutalmente diviso a metà, longitudinalmente, con un colpo d'ascia assestato da RoboSanta+.
Nel trailer di Christmas Bloody Christmas è stata inserita una colonna sonora non presente nel film, prelevata di peso dell'horror norvegese con identica ambientazione: Christmas Cruelty (Regia Per-Ingvar Tomren e Magne Steinsvoll, 2013).
"In quanto americano della costa nordoccidentale, ho sempre pensato al Natale come a un giorno dalla doppia personalità. Quella zona è famosa per offrire in questo periodo le sue giornate più cupe, non solo nell'oscurità delle brevi giornate invernali, ma anche nel freddo umido e grigio che si riversa dall'oceano Pacifico e penetra nel profondo di ogni angolo lasciato incustodito. Eppure, proprio nello stesso momento, il valore della famiglia, della comunità e dell'allegria natalizia è al suo massimo splendore. Il giorno di Natale mi dà l'idea di possedere la caratteristica, che ho sempre amato, di celebrare nella stessa misura forze opposte: oscurità e luce, freddo e calore, solitudine e solidarietà, dove entrambi i termini dell'equazione sono ricchi e potenti, e nessuno dei due è comprensibile senza l'altro."
(Colin O'Brady)
Trailer
F.P. 04/02/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 86'52") / Data del rilascio USA, Canada, Germania, Australia, Emirati Arabi: 09/12/2022
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