Regia di Robert Altman vedi scheda film
Che cos'è l'eroe nella letteratura western? Ne esistono più versioni: dal cavaliere senza macchia e senza paura che difende gli oppressi, all'ex delinquente svelto con la pistola, che si redime e purifica nel corso del film; ma abbiamo anche la canaglia antieroica à la spaghetti western, che fa il suo interesse e come sottoprodotto secondario aiuta e salva un villaggio, o il puro e semplice vendicatore che covando rancori nascosti da anni, insegue la sua preda fino, puntualmente, a ghermirla. Ma difficilmente troveremo un non-eroe come il McCabe di Altman. Il quale, nelle battute iniziali del film, inganna tutti, sia gli spettatori sia i cittadini del villaggio dove giunse a sistemarsi. Se ne viene tutto solitario, in una giornata piovosa e plumbea, avvolto da una pesante pelliccia, e circondato da un'inevitabile aura di mistero (confermata in seguito dalle voci che girano sul suo conto, che sembrano identificarlo come un pericoloso pistolero). Progressivamente tuttavia l'uomo esaurisce il suo alone mistico. E' il comune proprietario di un saloon, sottomesso alla Miller, la tenutaria che gestisce il nuovo bordello cittadino - costruito tutto con i soldi estorti a McCabe - è insomma un tipo pavido e timido che non ha nemmeno il coraggio di aprire il suo cuore alla Miller, continuando a pagare per poterci andare a letto. E' un uomo realizzato grazie alla sua attività - e qui il contrasto con il western classico: il protagonista al limite è un uomo che tende a una realizzazione, ma di sicuro non gestisce un tranquillo saloon di una cittadina ignorante - che ha poco da dire, al di fuori della sua inettitudine. Diciamocelo: non è un personaggio essenziale al film. Se ci fosse solo la Miller (un'ottima Julie Christie) a menare le danze, a matroneggiare sopra gli imbesuiti avventori del bordello e parimenti sopra le sue prostitute, non si sentirebbe certo la mancanza di McCabe. Altman l'opportunità di combinare qualcosa - nella vita e nel film - la regala pure a McCabe: e proprio nel momento in cui compie qualcosa, finalmente di eroico, di western, uscendo vincitore in un confronto impari con tre sicari, ecco, lì muore accasciandosi piano piano, silenziosamente, nell'indifferenza generale, nella neve. Un momento che sancisce la malinconia di un genere che si sta avviando alla sua eutanasia, dove protagonisti piatti e insulsi hanno il loro quarto d'ora di celebrità ma lo pagano con la vita, come non avrebbero mai e poi mai fatto un John Wayne o un Clint Eastwood.
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