Regia di Robert Altman vedi scheda film
Un western con la neve, un western (quasi) senza le armi, un western 'sindacale', da un certo punto di vista: un film sull'importanza della libera impresa commerciale è questo I compari, sebbene si concluda in maniera scoraggiata, critica verso la società occidentale (non solo americana) contemporanea, spersonalizzante, omologante. I primi lavori di Altman tendevano a rimaneggiare i generi: così come il precedente Mash era un film di guerra sui generis e altri lavori successivi (Il lungo addio per il noir/poliziesco, Nashville per il film musicale) stabiliranno nuovi canoni all'interno di strutture espressive già precisamente codificate, ecco che I compari viene a turbare, a mettere in dubbio le certezze dell'ormai più che solido mondo del western; ulteriore caratteristica propria dell'autore (Altman è anche sceneggiatore, insieme a Brian McKay, da un racconto di Edmund Naughton) è quella di mettere in scena personaggi atipici per il genere: qui il cowboy protagonista è tutt'altro che furbo, intelligente e spietato: anzi, McCabe si perde in un bicchier d'acqua, ammette da sè di non essere una cima e si innamora perdutamente di una prostituta, senza ottenerne in cambio granchè. Nella coppia di protagonisti la pur brava Julie Christie (Il dottor Zivago, David Lean, 1965) è nettamente superata da uno strepitoso Warren Beatty; nel resto del cast compaiono volti spesso utilizzati dal regista in questo periodo, come Rene Auberjonois o Shelley Duvall. Curiosamente, Altman aveva già scritto western: una decina di anni prima era infatti stato fra gli autori della popolare serie tv Bonanza. 6/10.
Far west. In un paesino di montagna un delinquentello e una prostituta mettono in piedi un bordello. L'attività è fruttuosa, ma una compagnia mineraria pretende ad ogni costo di rilevare il terreno, e i due non ci stanno.
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