Regia di Robert Altman vedi scheda film
Altman dorme (e ci fa dormire) per piu' di un'ora (troppo prolissa e indecisa la prima parte!); poi si risveglia e ci regala un finale piu' che dignitoso, girato con intelligenza e pieno di sarcasmo ed amarezza. Altman, il grande distruttore di miti americani, non poteva certo non dire la sua sul Mito della Frontiera, svelandone la sua anima volgare, affaristica e capitalistica. Ma non e' solo un film "politico"; e' anche un'asciutta parabola sulla solitudine di un uomo, un perdente e sulla sua soggezione nei confronti di una donna cinica e arrivista. L'amore, la liberta', il coraggio: tutti i valori fordiani vengono inesorabilmente negati da Altman con una lucidita' che purtroppo appartiene solo all'ultima parte della pellicola. Peccato
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