Regia di Robert Altman vedi scheda film
Stato di Washington, U.S.A., inizio '900. Nella cittadina mineraria di Presbiterian Church, un agglomerato di casette costruite intorno ad una chiesa, raggiungibile a cavallo o tramite un lentissimo trenino a vapore, si stabilisce il gambler John McCabe, il quale presto avvia una sua casa di tolleranza. I minatori del luogo sono persone semplici e dedite al lavoro; si accontentano di poco. Qualche tempo dopo, arriva in città Constance Miller, prostituta inglese con le idee molto chiare. Diventa socia di McCabe e ne "riammoderna" l'attività, migliorando l'igiene e la qualità della "mercanzia" offerta nel locale. La routine del paesotto è interrotta dal passaggio in città di due agenti di una società mineraria in procinto di rastrellare le concessioni. Gli agenti offrono una somma di denaro a McCabe in cambio del locale. Ma egli rifiuta, nonostante la titubanza di Constance, tentando di mercanteggiare. La cosa non gli porta bene; il proprietario della società è noto per non accettare dinieghi, e dopo poco giungono a Presbiterian Church tre killers. Diretto da Robert Altman, "I Compari" è un film western dai toni tra il drammatico e l'amaramente ironico, che racconta con spirito critico e pessimista il "sogno americano". La via per la ricchezza ed il benessere è cosparsa delle tombe della moltitudine di persone che sfidarono una natura non amichevole per appropriarsi delle sue risorse, in condizioni di vita estremamente sgradevoli. I minatori costituiscono la gran parte degli abitanti della boom-town di Presbiterian Church, essi si spaccano la schiena per l'intera giornata ed alla sera cercano un po' di svago, tra gioco, alcool e donne. Queste ultime non deplorano la propria condizione di prostitute; dai loro dialoghi, intrisi di amare ironia ed autoironia, esse sono consapevoli di svolgere una funzione "socialmente utile"; sono madri, mogli, figlie, amiche per gli uomini annichiliti dal lavoro. E' grazie all'organizzazione del postribolo che, obtorto collo, nella comunità maschile del villaggio vi è un minimo d'igiene. Dunque, Constance e McCabe non sono personaggi negativi, nonostante pratichino malaffare di vario genere, compresa la compravendita di "personale". L'azione della compagnia mineraria sconvolge la dolente routine locale; la libera iniziativa del singolo o delle piccole società è compressa dall'azione di una multinazionale ante litteram, che con pochi soldi ed un fare intimidatorio - non limitato alle minacce - si appropria delle concessioni, accorpandole, al fine di sfruttare con moderni mezzi industriali le ricchezze della terra. La furbizia di McCabe serve a poco di fronte alla cieca avidità dei maggiorenti della compagnia. Egli pensa di poter fare bluff come ad un tavolo da poker, ma non ha fortuna. Non gli resta che vender cara la pelle; ottiene soddisfazione ma non ne può godere. Egli ed il suo piccolo mondo, di minatori e relativo indotto di prostitute, piccoli mercanti, perdigiorno, sono destinati alla scomparsa. Non vi sarà miglior sorte, infatti, per Constance, più scaltra di McCabe ma non in grado di opporsi all'andamento delle cose. John McCabe è interpretato da Warren Beatty; il suo personaggio esprime determinazione e pazienza, diversamente da quanto fa Constance Miller (Julie Christie), più "sanguigna". Inevitabile la nascita di un sentimento tra i due soci, il quale, esattamente come la loro storia imprenditoriale, non ha futuro. Il film ha un ritmo molto lento; predominano i colori scuri degli interni poco illuminati e i chiari spenti delle vie di Presbiterian Church, coperte di neve sporca. Qualche sequenza di azione è concentrata nella parte finale del film. Robert Altman predilige le ricostruzioni ambientali ed umane, raccontando, in contrasto con la retorica che esalta le radici eroiche della nazione statunitense, di una umanità sofferente, destinata a non raccogliere i frutti delle proprie fatiche poichè travolta da quelle stesse forze della modernità che ha contribuito a creare e rafforzare.
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