Regia di Arne Mattsson vedi scheda film
Gran bel thriller pressoché misconosciuto, decisamente da riscoprire. Non sarebbe mancato nulla per farne un classico del genere, se non fosse stato un "made in Sweden" lo sarebbe certamente diventato.
Esiste un catalogo occulto dentro Netflix; il motore di ricerca della app non rimanda a molti titoli a cui però si può accedere con opportune parole chiave. Manco a dirlo, appena scoperta questa cosa ho cercato subito vecchi classici noir e thriller, scoprendo un sottobosco di titoli che erano sfuggiti a ogni mia precedente ricerca e non solo, molti erano per me titoli totalmente ignoti. Il primo che ho scelto è stato questo Guest is coming (Det kom en gäst... in originale), di uno (per me) sconosciuto regista svedese che Sir Alfred - in uno slancio di immodestia - definì "l'Hitchcock svedese". Non a torto. Anzi, direi che Arne Mattsson non avesse proprio nulla da invidiare al padre di Psycho, per non dire che su certi aspetti a mio avviso è persino superiore. Considerata la data di uscita - il 1947 - e la presenza di un cast che sicuramente non bazzicava i palcoscenici di Hollywood, non esito a definire questa pellicola un piccolo gioiello. C'è grande cura per i dettagli che porteranno all'omicida, una buona fotografia, una sceneggiatura impeccabile e degli attori davvero bravi ed efficaci su cui spicca Sture Lagerwall il cui sguardo incredibilmente carismatico e magnetico lo fa ergere in maniera naturale a figura centrale della narrazione. Il ritmo è perfetto, lo è la suspense e non manca nemmeno il finale a sorpresa. Da divoratore di thriller, in ambito letterario e cinematografico, mi ha stupito non cogliere richiami a soggetti esterni e su Wikipedia pare che il bravo regista sia anche l'autore del copione.
Cercatelo e guardatelo, non ve ne pentirete.
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