Regia di Edoardo De Angelis vedi scheda film
La filmografia di Pierfrancesco Favino negli ultimi anni non ha più limiti e in Comandante interpreta anche un militare italiano.
Favino, regala un’altra grande perla di recitazione, lavorando molto anche sull’inflessione veneziana e non semplicemente veneta.
Il film è ambientato quasi tutto all’interno del sommergibile Cappellini e narra del salvataggio in mare di alcuni soldati naufraghi belgi che erano stati precedentemente attaccati proprio dal sommergibile.
La parte migliore del film probabilmente è negli occhi delle donne che vedono partire i loro uomini, quelle immagini sono simili ad un acquerello e quelle lacrime, per noi di difficile comprensione al giorno d’oggi, rappresentano la perdita della speranza, la paura di non poter costruire quella famiglia che quelle donne tanto volevano.
La pellicola si perde un po’ sul montaggio e anche il resto della fotografia ogni tanto scappa di mano.
Inutili e stupide le polemiche di chi, vede in questo film un messaggio politico destroso. Gente accecata dall’odio politico che non vede oltre il proprio naso.
Se, del personaggio si potrebbe discutere magari in altra sede; sul messaggio invece c’è poco da dire. E’ molto evidente e quasi didascalico, forse senza quasi.
E’ un inno all’accoglienza di chi naufraga per mare: militare o migrante che sia. Tutti hanno diritto ad essere accolti.
Non c’è alcun nazionalismo, ma solo un sano orgoglio di essere noi stessi.
Il film è piacevole, non certo un capolavoro, ma può essere anche adatto a qualche spunto di riflessione e qualche ricerca storica.
Da vedere.
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