Regia di Edoardo De Angelis vedi scheda film
La storia di Salvatore Todaro, comandante della marina Italiana e medaglia al valore per aver salvato i naufraghi di una nave affondata, viene impiegata da Edoardo De Angelis per dar vita a una metafora facile da cogliere e necessaria per descrivere questi tempi fatti di guerre e salvataggi in mare, con un Favino capace di aggiungere un’ulteriore tacca alla propria carriera grazie a un ruolo costruito sia sulla sua fisicità e profonda vena recitativa e anche frutto di pochi accorgimenti scenici, data la scelta di ambientare la pellicola negli angusti spazi di un sommergibile ricreato fedelmente grazie ai progetti arrivati sino a noi. Una piéce teatrale nella quale al fianco del comandante Todaro si muovono una serie di comprimari di ottimo livello. Dai membri dell’equipaggio Italiano: ognuno caratterizzato dalle proprie fobie, dai propri desideri e soprattutto dai propri dialetti, che ne denunciano le rispettive provenienze. Sia per quanto riguarda i naufraghi, che inizialmente vedono in Todaro un semplice nemico e non una persona che ha preferito salvarli per uno scrupolo morale.
De Angelis, che ha presentato la sua pellicola come film d’esordio all’80° mostra del cinema di Venezia, sceglie di far virare la propria carriera nuovamente verso il dramma, in tal caso storico, dopo aver spaziato in fase di sceneggiatura, anche nel mondo della commedia, avendo contribuito sia alla creazione di due pellicole di Ficarra e Picone sia all’opera d’esordio di Nuzzo e Di Biase. Come detto il risultato è un film dai risvolti morali, tratti da una sceneggiatura a quattro mani scritta assieme al premio strega Sandro Veronesi, divenuta anche un romanzo edito da Bompiani in cui l’Io narrante non è però il solo Todaro ma tutti i membri dell’equipaggio del Cappellini.
A fine pellicola sarà lo spettatore a decidere se Salvatore (nome omen) Todaro possa essere giudicato un eroe o un uomo che ha preferito trasgredire a ordini tassativi. Nel frattempo siamo sicuri che tutti avranno trascorso con il cuore in gola ogni minuto di difficile sopravvivenza del variegato equipaggio Italo - Belga.
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