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Comandante

Regia di Edoardo De Angelis vedi scheda film

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La recensione su Comandante

di ANdaMI
7 stelle

locandina

Comandante (2023): locandina

 

Seconda guerra mondiale. Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina e il suo equipaggio, si trovano nell'Oceano Atlantico quando avvistano una nave belga (il Kabalo) che apre il fuoco contro di loro. Il Cappellini affonda prontamente il nemico ma il temerario e magnanimo Todaro decide di soccorrere i sopravvissuti caduti in mare, per cercare di scortarli al più vicino porto neutrale. Nel farlo, non solo disobbedirà alle regole ma si esporrà anche al pericolo di altri attacchi, non potendo più immergersi a causa del trasporto di un numero eccessivo di vite a bordo. Vite che per Todaro, però, meritano di essere salvate. Edoardo De Angelis si ispira ad un'interessante storia vera per il suo quinto film, di cui è anche autore della sceneggiatura insieme con lo scrittore Sandro Veronesi. A dare un volto al comandante messinese ci pensa il sempre bravo Pierfrancesco Favino, il cui impegno è più che sufficiente a rendere convincente il personaggio storico che è chiamato ad impersonare. La durata del film (due ore piene) è divisa perfettamente in due atti. Nel primo ci si concentra sugli italiani del Cappellini, un vero e proprio miscuglio di dialetti e origini diverse, tra il cuoco napoletano, il rissoso siciliano e il religioso toscano. Tutti però chiamati a fare il proprio dovere. Nel secondo si volge lo sguardo verso il salvataggio dei belgi vero e proprio. Film di guerra a tema sommergibili, Comandante è un invito alla riflessione sull'umanità che deve necessariamente essere mantenuta anche durante una guerra brutale come il secondo conflitto mondiale. La vicenda narrata nella pellicola veicola un messaggio tanto semplice quanto filantropico: non importa da che parte stiamo né chi combattiamo, dove possibile dobbiamo fare ciò che è giusto. Sorta di teorema morale perfettamente sintetizzato dalla frase più iconica pronunciata da Todaro stesso: "il ferro lo affondiamo, l'uomo in mare invece lo salviamo". Non un fascista, non un servitore di Sua maestà il re ma un marinaio retto che obbedisce più alle leggi del mare che a quelle di guerra. Questo è il comandante dipinto da De Angelis. Non mancano e non sfuggono di certo durante la visione i numerosi riferimenti all'attualità. Richiami al conflitto russo-ucraino o alle stragi di migranti nel Mediterraneo sono il sottotesto di un film che (è proprio il caso di dirlo) immerso in un passato non troppo lontano ci parla del nostro presente. Se l'obiettivo del regista e dei produttori era questo è stato centrato in pieno. Il coinvolgimento emotivo a tratti spielberghiano indirizzato verso la speranza e fiducia nel genere umano da solo tiene a galla il film (e il Cappellini stesso), complice un accompagnamento musicale degno di nota. Fa però dispiacere constatare come l'approfondimento sulla vita personale di Todaro sia assai scarso, se si escludono un paio di sequenze dal tratto onirico che destabilizzano anziché aiutare a comprendere. Comandante non nasconde poi una pulsante vena patriottica, che rischia di cadere nel retorico ma che tutto sommato non fa dispiacere nel suo sbandierare un altruismo tutto italiano. Coinvolgente e contemporaneo, benevolo e ottimista, il film risulta godibile e ben realizzato.

 

Pierfrancesco Favino

Comandante (2023): Pierfrancesco Favino

 

scena

Comandante (2023): scena

 

scena

Comandante (2023): scena

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