Regia di Edoardo De Angelis vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - CONCORSO
Il comandante Salvatore Todaro è al comando del sommergibile Cappellini, fiore all'occhiello della truppa in capo alla Regia Marina Italiana fascista, in piena Seconda guerra mondiale.
Durante una missione occorsa nell'ottobre del 1940, mentre il sommergibile sta attraversando le acque dell'Atlantico appena varcato Gibilterra, un attacco non preventivato sopraggiunge a sorpresa da un mercantile battente bandiera belga, che viaggia a luci spente e che, nella sua posizione, avrebbe dovuto avere un ruolo neutro rispetto alle due fazioni in guerra. Si apre un violento scontro a fuoco, ma ad averne la meglio sarà il sommergibile italiano attaccato a tradimento.
A quel punto, con la nave nemica in corso di affondamento, il comandante è costretto a prendere velocemente una decisione cruciale: condannare i superstiti belgi a morte certa, o salvarli e dar loro ospitalità provvisoria nel sommergibile fino a scortarli ad un porto delle Azzorre. Cappellini si sente di privilegiare la legge del mare, ovvero quella che impone il dovere di portare in salvo i naufraghi, nonostante nel caso specifico si tratti di nemici segretamente alleati col nemico ufficiale inglese.
Con Comandante De Angelis riprende le gesta di "un italiano vero", tra sommergibili-bara, retorica fuori controllo, estetismi incontrollati, mandolini e...patate fritte. Ancora una volta il cineasta, tecnicamente dotato, si sofferma su atteggiamenti e situazioni enfatiche e di una retorica imbarazzante, giusto per dare sfogo ad una buona dose di autolesionismo che espone il film a momenti davvero molto imbarazzanti.
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