Regia di Raoul Walsh vedi scheda film
"Torna SHANE! Torna!", gridava il figlio di Van Heflin ad Alan Ladd quando questi abbandonò a cavallo nella notte la Valle Solitaria dopo aver risolto tutto. Ma dove andò? Che ne fu di lui?
LE GIUBBE ROSSE DEL SASKATCHEWAN (1954)
Da dove fosse arrivato SHANE in quella valle solitaria senza nome non si seppe mai nè si sapeva dove fosse diretto quando l'abbandonò nella notte nonostante l'insistente accorato "torna!" del ragazzo.
Un anno dopo, ecco risolto l'arcano, lo rivediamo in Canada indossare una bella giubba rossa col grado di tenente, non è più un eroe solitario, ora fa parte delle "istituzioni".
Ed è a casa sua: è InfattI figlio (adottivo) di un capo indiano, della tribù dei Cree, in una nazione in cui i bianchi - e questa è storia - hanno saputo convivere con i nativi in armonia. E troverà anche l'amore. Il suo vero nome, apprendiamo, è Thomas, ma possiamo confidenzialmente chiamarlo Tom.
Ma è proprio lui? Fisicamente è già un po' meno bello, un po' meno aitante, come fosse passato più tempo, sarà colpa del posto fisso. Il carattere, però, quello è: sempre di poche parole e attento a non fare l'eroe sinchè non ve ne sia davvero bisogno, come accadde nella valle. E poi la certezza che sia proprio Shane è data dalla voce, non c'è dubbio, è la sua ♦.
♦ Dopo "Il cavaliere della valle solitaria" (in cui la voce era quella di Augusto Marcacci) Alan Ladd interpretò, prima di questo, altri due film (non western) in cui fu doppiato da altri. Ma qui, opportunamente, c'è di nuovo, inconfondibile, la voce di Shane.
11 gennaio 2020
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