Regia di Lluís Galter vedi scheda film
TFF 40 - NUOVIMONDI
Al 40° Torino Film Festival la sezione dedicata al cinema alternativo Nuovimondi, presenta Aftersun, un piccolo film spagnolo incentrato sull’ inquietante sparizione di un bambino in un campeggio, che ha dato vita a un caso rimasto irrisolto, e a nuove recenti paure su una muova misteriosa scomparsa.
Curiosamente il film è il secondo del 2022 ad intitolarsi così. Ma non ha nulla a che spartire con il più noto, omonimo film di Charlotte Wells, presentato con successo al Festival di Cannes e poi ad Alice nella città nell’ambito della Festa del cinema di Roma.
Il racconto effettuato con grande capacità retorica e di intrattenimento, riguardante la dolorosa, misteriosa, sparizione di dalla vista dei genitori su una spiaggia adiacente al campeggio, finisce per attanagliare molti tra i vacanzieri che rimangono impietriti dall’ascolto dell’abile narrazione.
Un bruttissimo episodio di cronaca nera accaduto in pieni anni ’80 che riempì le pagine dei rotocalchi e fece rimanere incollati al caso gli abitanti di una intera nazione. Per gli adulti il racconto dell’anziano medico legale fa riaffiorare il senso di disagio e impotenza provato dinanzi al racconto di quei fatti da parte dei media.
Per i più giovani alimenta fantasie che sviluppano congetture e sospetti nel momento in cui, nello stesso campeggio alcuni decenni dopo, un’altra sparizione affligge la storia di quel tribolato luogo di vacanza.
Ecco allora che la fervida immaginazione crea i presupposto per alimentare sospetti che si rafforzano nella mente dei soggetti più suggestionabili, e indirizzare teorie di colpevolezza che assumono la forza e la convinzione di sentenze.
Il secondo Aftersun di questo 2022 cinefilo è il racconto, mascherato da filmino amatoriale delle vacanze, di un incubo collettivo vissuto da una intera nazione tenuta col fiato sospeso.
Ecco allora che la capacità retorica di un anziano medico legale, che come un intrattenitore racconta al pubblico rapito le caratteristiche di quel terribile fatto di cronaca, alimenta, nella coscienza degli ascoltatori, una sorta di dipendenza, e il caso, impossibile da dipanare, viene lasciato alla soluzione privata del singolo individuo.
Il panico, allora, che nasce da una seconda sparizione, dopo decenni dalla precedente, fa nascere nei villeggianti una sorta di predisposizione a risolvere il caso ognuno con la propria sensibilità improvvisata e alimentata da sospetti totalmente personali.
Aftersun registra e filtra le sensazioni private, ed incanala i sospetti su indizi che inducono a scegliere la via della soluzione sommaria.
Quasi che la regola del sospetto possa di fatto divenire un metro di giudizio insindacabile, alimentato dall’emotività collettiva che finisce per agevolare un esito, in grado forse non di fornire la spiegazione del fatto, ma almeno di svelarne i responsabili.
Galter utilizza una narrazione frammentata, sporca e ibrida per in film che pare una inchiesta improvvisata, e che per questo riesce a provocare nello spettatore un senso di inquietudine insopportabile.
Una sensazione da incubo che lo immerge sullo stesso piano del testimone vacanziero, indotto a percepire le paure e le incognite di un ambiente che, da paradiso della spensieratezza, si trasforma in un terreno paludoso pieno di insidie e di creature malvagie, travestite da beniamine del divertimento.
Il racconto di Galter usufruisce di primi piani sgranati e insistiti sui volti dei giovani, rapiti dai particolari inquietanti di un fatto di cronaca inaccettabile, tesi ad improvvisarsi investigatori sul campo.
L’immaginario malato e la fantasia compulsiva si indirizzano a spiare sconosciuti travestiti da pupazzi che, da eroi bonari, si trasformano in concentrati di malignità fine a se stessa davvero inquietante.
Elementi alieni che riescono a tramutarsi, in chi affronta da spettatore il piccolo film, in un vero e proprio incubo in grado di generare almeno un po’ di disagio.
Aftersun ha il potere di rendere palpabile il disagio di chi sa di non poter venire a capo di una incognita irrisolvibile, lavorando sulle paure nascoste dell’individuo e facendo riemergere antiche insicurezze e sopiti terrori che si riteneva di aver celato definitivamente in un luogo inespugnabile e non più accessibile della propria coscienza.
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