Regia di Elie Chouraqui vedi scheda film
Un film che dobbiamo apprezzare altamente per la rappresentazione della guerra fatta in maniera cruda ed inusualmente vera, al storia è solo un fa la figura di essere solo un alibi ed è questo forse il limite dell'operazione in sé stessa. Quindi il film io lo giudico per il contesto che sopraffà la storia e forse la cosa non è male, per come è forte il piglio della documentazione e della rappresentazione.
Il disco moralistico sul giornalistico e la storia familiare è solo una cornice che dà l'alibi alla forte rappresentazione4 che merita davvero un'attenzione non distratta. Tratta da un romanzo di Isabel Ellsen, che è poi anche co sceneggiatrice, assieme allo stesso regista ed a altri, si avvale di una produzione europea che riesce ad avere un sguardo non comune sulla rappresentazione della guerra in Bosnia ed ad un cast non tutto indovinato, ma che raggiunge i suoi intenti proprio con al protagonista e con Adrien Brody: La critica si è semplicemente fermata alla storiella, tralasciando in pieno la parte più importante che è la rappresentazione di una guerra fuori dal comune e da ogni concetto di violenza usuale.
Una storia scontata, una rappresentazione che supera ampiamenti i cardini imposti
Una regia importnate per il contesto, modesta per la storia
Un'attrice anomale per le scelte che fa da sempre, anche se il suo volto sarebbe legato facilmente ad un cinema più di maniera
Non molto impostato bene, ruolo di routine
Riesce a dare la faville giuste al suo ruolo
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