Regia di Marco Ponti vedi scheda film
Un grande gruppo di uomini, prima che grandi giocatori, che nel 1991 vinsero uno scudetto storico bellissimo catartico, capaci di fare l’impresa, perché avevavo “La luce negli occhi”.
La bella stagione documentario Italia 2022. Il miglior documentario sportivo visto negli ultimi anni. Racconta la cavalcata magica di un gruppo di giocatori che in due anni contro tutti i pronostici fecero la storia, con un magico scudetto nel 1991 ed una prestigiosa finale di Coppa dei Campioni persa in modo sfortunato a Wembley nel 1992 contro il Barcellona di Rambo Koeman, lo stesso stadio dove trent’anni dopo la nostra nazionale di calcio è stata capace da sfavorita di sbaragliare il campo, laureandosi inaspettatamente Campione d’Europa, con in panchina come dirigenti Mancini & Vialli ed uno staff di sampdoriani, come Fausto Salsano, Giulio Nuciari ed Attilio Lombardo. La coppia d’oro in campo della Sampdoria, perché oggi come allora avevano “la luce negli occhi”, o l’occhio della tigre come la saga di Rocky ci ha insegnato .Montato abilmente da Marco Ponti il film è un dolcissimo e nostalgico ricordo attraverso le testimonianze dei protagonisti di allora, ma non solo i campioni in campo i dirigenti, vengono raccolte anche le impressioni dei magazzinieri i più umili, ma ugualmente importanti. Vengono raccontati saporiti aneddoti, il clima goliardico di uno spogliatoio unito e duro come il granito di un gruppo di uomini, prima che bravi giocatori. Vengono anche proposte oltre le immagini di gol, anche testimonianze d’epoca, emozionanti ricordi su persone che non ci sono più come Paolo Mantovani, grande presidente ed il saggio ed esperto “Uomo di mondo”, l’allenatore slavo Boskov. Tutto contribuì a quella impresa, anche un famoso patto tra giocatori, che promisero di restare nel club, fino a quando non avrebbero vinto qualcosa di importante, duraturo nel tempo e nell’albo d’oro l’unico scudetto vinto nel 1991, giocando il più bel calcio del campionato. Tante vittorie, molta sofferenza fisica e psicologica, un animo nobile di giocatori fantastici, con indosso la maglietta più bella del mondo dal punto di vista estetico. Il film delizia e commuove, racconto corale che si impregna nell’anima e nel cuore, anche in chi non tifa quei colori. Solo lo sport può donare certe sensazioni, capace di far diventare amici per un giorno gente che sugli spalti, non si conoscono, ma capaci di abbracciarsi festanti dopo un gol, tutto molto bello,sublime e catartico. Il film sui titoli di coda viene dedicato al povero Libero De Rienzo, morto troppo giovane a 44 anni e legato umanamente al regista Marco Ponti, per la loro collaborazione nel film “Santa Maradona” del 2001, a me piace invece ricordarlo in questi due film “Fortapàsc” del 2009 ed il suo bellissimo ruolo nel suo ultimo film, il suo regalo d’addio visto al cinema”Takeaway” del 2021 a tematica sportiva. Visto il tragico momento, però il film lo si ricorderà per Gianluca Vialli, grande uomo, grande campione......grande sampdoriano, che ora giocherà in Paradiso, nei campi del Signore, insieme a Paolo Rossi, Valentino Mazzola, Diego Armando Maradona, Pelé, Sinisa Mihailovic ed ai tanti campioni morti troppo giovani, ma resi immortali per le loro gesta in campo. Voto 9.
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