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La dolce vita

Regia di Federico Fellini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La dolce vita

di dori000
8 stelle

Rileggo questo film alla luce dell'attuale evoluzione (o involuzione) sociale

Forse non l’avevo mai visto per intero questo film fino a iersera, oppure non l’avevo capito, certamente non lo ricordavo se non per flash.

Mi pare che il protagonista, Marcello, sia combattuto tra l’amore per la fidanzata, che gli prospetta un futuro da uomo sposato, e la sua consapevole debolezza per le molte e bellissime donne che lo circuiscono nella sua vita mondana. Allo stesso modo, pur aspirando alla professione di scrittore, fa il mestiere da lui non apprezzato di giornalista, non troppo più dignitoso di quello dei suoi amici paparazzi, che gli consente appunto questa fatua vita mondana. Ha tuttavia un amico, un importante intellettuale, studioso di aramaico e con l’hobby dell’organo, padre amorevole di due splendidi bambini e marito di una donna bella, dolce e gentile, il quale forse gli appare come la perfezione, l’ideale che vorrebbe ma non sa raggiungere. Al termine del film però, quest’uomo così stimato ucciderà i suoi figli e se stesso, anticipando così le stragi familiari a cui stiamo adesso assistendo ogni giorno.

Rappresenta, con grande anticipo temporale, quel che davvero è successo nella nostra società: abbiamo smarrito gli istinti, che ci rendevano chiara la direzione; ci siamo persi. Forse ci dovremmo svezzare dal nostro modo animalesco di seguire i dettami istintuali prestabiliti, e dovremmo inventarci e costruire razionalmente il mondo delle scelte. Ma per ora non sappiamo cosa scegliere tra un futuro convenzionale e preordinato in cui non ci riconosciamo più e uno tutto da costruire e diverso dal passato, che non conosciamo e neanche immaginiamo. Siamo cioè impreparati, irrisolti perché siamo forse di fronte ad una enorme svolta evolutiva, o forse involutiva, di tipo sociale. Non si tratta, nel film come nella nostra attualità, soltanto di scegliere tra monogamia e poligamia, ma anche tra eterosessualità e omosessualità nelle sue varie sfumature, tra tradizioni religiose e scetticismo e tantissime altre questioni. Siamo insofferenti ai vecchi modelli, ma non capiamo dove ci porterà questa inevitabile rottura.

Forse Fellini, da grande artista qual era, aveva subodorato, previsto tutto quello che poi è realmente successo, a distanza di oltre sessant’anni.

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