Regia di Antonio Capuano vedi scheda film
Certo lo spunto di partenza è la tragedia greca e lo stesso nome di Oreste la richiama all'istante, ma di teatrale c'è anche la recitazione, e questo è un fattore voluto, perché solo con questo si ottengono certi risultati. L'atmosfera che si attraversa certamente non è mai ruffiana e di avventura, ma acida ed ostile, sembra un film di Bellocchio prima maniera, almeno negli spunti. Attori tutti bravi e preparati per i loro rispettivi ruoli, che affrontano le loro parti in maniera estrema e forte, da darci anche aspetti inaspettati, come Licia Maglietta che è davvero superlativa. Una famiglia che è costruita sul delitto e come tale deve finire, dato che le giovani generazioni non riusciranno a farsi contaminare, questa nota di ottimismo, dà un certo colore a tutto il film,. Che forse, ha ragione certa critica, ha il solo difetto dell'eccessiva lunghezza. Capuano ci ha abituato a storie forti e politicamente impegnate, qui l'argomento è ostico, ma non si fa scrupoli e va avanti nella maniera giusta e schierata.
Una storia familliare drammaticamente forte
Una regia forte e corale, peccato la lunghezza
Assolutamente lucido e violento, in specila modo nel profondo
Una madre ed un personaggio che va oltre il pensabile e li è bravissima.
Un personaggio tremendamente forte, ed un attore che promette moltissimo
In film che lo fa esibire ancora una volta la meglio
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