Regia di Laurent Cantet vedi scheda film
Ispirato alla vera storia di Jean-Claude Romand, che per 15 anni ingannò familiari e amici, A tempo pieno racconta la vicenda di un truffatore indolente (Recoing) che, dopo essersi licenziato dal lavoro, passa per sette mesi le giornate girando tra alberghi di quart'ordine e parcheggi, facendo credere ai suoi cari di avere ottenuto un prestigioso posto all'ONU di Ginevra. Ma il gioco gli sfugge di mano, il giro di truffe, con la promessa di interessi astronomici nei conti svizzeri, si allarga e neppure la mano santa di un trafficante di falsi (Livrozet) serve a scrollargli di dosso la sua atavica indolenza.
Rispetto alla vicenda vera e a quel capolavoro che è L'avversario (ispirato agli stessi fatti), qui siamo in tutti altri paraggi: la storia raccontata nel film di Cantet non ha né tensione né vera cattiveria e il protagonista sembra solo essere prigioniero della sua accidia. Ma il film ha una messa in scena credibile e una freddezza che ben contrasta con lo spaesamento di un protagonista in perenne caracollo.
Premio "Leone dell'anno al Festival di Venezia.
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