Alle 22.39 del 9 ottobre del 1963, quando nei bar di Longarone si guarda la partita tra Real Madrid e Glasgow Rangers, una gigantesca frana di 270 milioni di metri cubi si stacca dal monte Toc, cade nel lago artificiale del Vajont e alza un'immensa onda che supera la diga e si abbatte nella valle sottostante, spazzando via tutto e uccidendo più di duemila persone.
Note
Martinelli vuole coniugare impegno civile e spettacolo, alto costo (18 miliardi) e storie quotidiane, accuse ai potenti della Sade, l'antenato dell'Enel, e adesione alle vite (e alla morte degli umili. Ci sono tutti i cattivi arroganti e c'è l'eroina senza paura, la giornalista Tina Merlin, purtroppo manca il cinema.
Un film denuncia da vedere per un episodio drammatico della nostra storia che si sarebbe potuto evitare indipendentemente dal suo valore cinematografico.
Il ritmo dignitoso e alcuni attori non disdegnevoli non sono sufficienti a colmare la tendenza fuori luogo nel sensazionalizzare in modo eccedente un fatto di cronaca tremendo, che avrebbe meritato un tocco registico ben più garbato e meno asservito ad un'enfasi narrativa alla lunga sfiancante.
Il film spicca per una recitazione superlativa e una narrazione solida, graduale, implementata da una suspence viva e accesa. Da vedere, e rifletterci.
Per quanto se ne dica per me rimane un ottimo film che ci ha insegnato a tutti noi (Italiani) qualcosa…Bravi gli attori e grande Martinelli che ha regalato a tutti coloro che non sapevano…la verità sul Vajont.
In complesso un film sufficiente, anche se mi aspettavo qualcosa di piu' da un film di denuncia…il montaggio ed il tipo di regia sono un innovazione per il cinema italiano, ma manca la recitazione… 5/6
Ottimo film che ricorda il disastro della diga del Vajont la sera del 9 ottobre 1963, a seguito di una frana di circa 270 milioni di metri cubi caduta dal monte Toc causando la morte di 1.910 persone a cui si sommano i 10 operai deceduti durante la lavorazione. Sull'argomento vi era già stato un imperdibile monologo da parte dell'attore teatrale Marco Paolini nel 1994 poi trasmesso dalla RAI… leggi tutto
La ricostruzione del disastro della diga del Vajont attraverso l'inchiesta di una giornalista è il pretesto per il regista Renzo Martinelli per costruire un film che alterna spettacolo e commozione. Forse un pò troppo documentaristico in alcuni punti. In altri difetta nei dialoghi. Bella la fotografia e buone le prove degli interpreti. leggi tutto
Nel 1959 sono in corso i lavori per la costruzione di un’imponente diga nella valle del Vajont. L’opera è progettata da tre ingegneri, Carlo Semenza (Michel Serrault), Alberico Biadene (Daniel Auteuil) e Mario Pancini (Leo Gullotta), per conto della SADE, acronimo di Società Adriatica Di Elettricità, una compagnia idroelettrica privata che in seguito verrà… leggi tutto
Nel 1963 l'italia impegnata nella ricostruzione
delle belle epoq denotava assembramenti enormi di persone che si dedicavano a raccontare le mode del momento e i loro interessi economico influenzali mentre qualche ingegnere sembrava lamentasse difetti e anomalie nella tenuta della combinazone strutturale, inascoltato per quei motivi e forse perchè non volevano dare alcuna spesa e…
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Nel 1959 sono in corso i lavori per la costruzione di un’imponente diga nella valle del Vajont. L’opera è progettata da tre ingegneri, Carlo Semenza (Michel Serrault), Alberico Biadene (Daniel Auteuil) e Mario Pancini (Leo Gullotta), per conto della SADE, acronimo di Società Adriatica Di Elettricità, una compagnia idroelettrica privata che in seguito verrà…
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Commenti (6) vedi tutti
Un film denuncia da vedere per un episodio drammatico della nostra storia che si sarebbe potuto evitare indipendentemente dal suo valore cinematografico.
commento di massimo45Film da vedere per la sua potente denuncia e per non dimenticare una tragedia che si poteva evitare
commento di Artemisia1593Il ritmo dignitoso e alcuni attori non disdegnevoli non sono sufficienti a colmare la tendenza fuori luogo nel sensazionalizzare in modo eccedente un fatto di cronaca tremendo, che avrebbe meritato un tocco registico ben più garbato e meno asservito ad un'enfasi narrativa alla lunga sfiancante.
commento di Stefano LIl film spicca per una recitazione superlativa e una narrazione solida, graduale, implementata da una suspence viva e accesa. Da vedere, e rifletterci.
commento di near87Per quanto se ne dica per me rimane un ottimo film che ci ha insegnato a tutti noi (Italiani) qualcosa…Bravi gli attori e grande Martinelli che ha regalato a tutti coloro che non sapevano…la verità sul Vajont.
commento di VAJONTIn complesso un film sufficiente, anche se mi aspettavo qualcosa di piu' da un film di denuncia…il montaggio ed il tipo di regia sono un innovazione per il cinema italiano, ma manca la recitazione… 5/6
commento di orsOrazio