Regia di Maria Sole Tognazzi vedi scheda film
Lasciata dopo 18 anni dal suo compagno (Tedeschi), Bianca (Ronchi, perfetta in tutte le sfumature) - scrittrice velleitaria - tenta il suicidio. È in quell'occasione che conosce la sua frizzante sorellastra Jasmine (Peluso), che il padre ha avuto da una relazione extraconiugale. Sarà proprio Jasmine a prendersi cura della sorella maggiore su indicazione della dottoressa Brabanti (Buy, finalmente tornata ai vertici delle sue possibilità recitative), donna dai modi tanto bruschi quanto efficaci, incaricata di gestire il caso. La dottoressa, di orientamento comportamentista, chiede a Bianca di fare ogni giorno, per dieci minuti, qualcosa che la metta nelle condizioni di uscire dalla sua zona di comfort e di compiere gesti non abituali.
Liberamente tratto dal romanzo di Chiara Gamberale (incredibile, ma vero!), e sceneggiato con Francesca Archibugi, il film di Maria Sole Tognazzi è un'opera terapeutica che riesce ad andare ben oltre la contingenza del singolo caso, per raccontare una tendenza all'autoprotezione, con conseguente incapacità di cogliere il mondo circostante, non priva di note ironiche ("adesso vanno di moda i narcisisti", punzecchia la terapeuta) ed efficacissimi espedienti, come quella sedia difettosa nello studio della dottoressa, che costringe chiunque a farci i conti. Muovendosi su un asse temporale frammentato a rischio di qualche scapigliatura di troppo - un valore aggiunto che peraltro carica il film di una tensione spiazzante - Dieci minuti ha il merito di saper raccontare, senza retorica, le moltissime nuance di un disagio esistenziale mai rappresentato in forma commiserativa, e anche per questo riuscendo a produrre un'opera che - con Viaggio sola - è tra le migliori della regista romana.
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