Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Nanni Moretti insolito,abbandona per questo film il suo tratto cinico,la sua verve umoristica e l'ironia che da sempre lo contraddistinguono, per buttarsi a testa bassa in un opera impegnativa,triste e angosciante, ma terribilmente verosimile.Descrizione psicologica del baratro emotivo, in cui precipitano i membri di una famiglia, quando si trovano ad affrontare il più grande dolore, che possa colpire l'animo umano ,la morte di un figlio, improvvisa, inaspettata e ovviamente del tutto prematura.Nanni Moretti esplora questo tragico sentimento,osservando con partecipe emozione, le reazioni che suscita un evento cosi drammatico, la famiglia sembra sgretolarsi sotto il peso di una tragedia così forte e devastante.Il padre roso dai sensi di colpa ingiustificati,la madre chiusa nel suo dolore,la sorella spiazzata, disorientata e irascibile,che sembra aver perso la bussola della vita e poi un senso di straniamento che attanaglia tutti.Il regista compie un'operazione notevole, facendo emergere le personalità dei protagonisti, con le loro soggettive elaborazioni del lutto, con brutale e spietato realismo, ma evitando scivoloni melodrammatici e melensi pietismi.Lo stile è rigoroso, sobrio e compassato,non ci sono cedimenti sentimentali,la famiglia cercherà di riprendere a "vivere", solo quando attraverso l'incontro fugace con Arianna,una coetanea amica, riuscirà a riaprire la "stanza del figlio"rimasta chiusa dopo la sua dipartita.
Lavoro intenso e struggente
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