Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Diciamolo: il problema di Moretti è Moretti stesso. Vada per i francesi di Cannes che si saranno probabilmente concentrati sui sottotitoli per seguire lo svolgimento della pellicola, vada per i giurati del David che di fronte al regista/attore impegnato e politicizzante stendono tappeti rossi a priori; ma lo domanda è: nessuno si è accorto della recitazione sommaria e dilettantistica del nostro? La Morante a regime ordinario è un mostro di bravura che almeno in parte riscatta un film sul dolore pavido e sospeso su poco, pochissimo. Non basta spaccare una famiglia inizialmente unita per fare un film. Non basta celarsi dietro alla psicanalisi per creare fascinazione: ci vuole di più. E lo chiamano pudore... Perchè Moretti non chiama alla sua corte un Castellito (nome a caso?) così da poter almeno assicurare a questo La Stanza Del Figlio un minimo di credibilità e/o verosimiglianza? Che la risposta di tutto ciò sia in un'ultima fondamentale domanda è il vero dramma insito nel film: davvero Moretti è così pieno di sé e italicamente incensato da costituire/costruire un simile bluff? Clamoroso.
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