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La stanza del figlio

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

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bradipo68

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La recensione su La stanza del figlio

di bradipo68
6 stelle

Il vuoto.La stanza d'Andrea non risuonerà più della sua voce,il vuoto della perdita assale la famigliola medio borghese libera e felice, come un tornado porta via con sè tutto,lasciando solo macerie.Moretti mette da parte la sua dimensione politica per dare spazio ad altri interrogativi e soprattutto si misura con un tema ricorrente in parecchio cinema:l'elaborazione del lutto.La morte di Andrea è uno spartiacque che spacca in due il film.Il minimalismo dell'inizio ha ormai il sapore della consuetudine,Moretti ha una sua cifra stilistica e noi placidamente la accettiamo,piacevolmente siamo portati in questa grande casa abitata da una piccola famiglia normale,è difficile tovare film che parlino di persone così normali,così medie.Il cinema ha quasi sempre il vizio di parlare dei migliori o dei peggiori,si affaccia con inopinata curiosità ai casi limite.Raramente si interessa all'anonimato della normalità.Poi l'irreparabile,l'unione familiare spazzata via,una casa che assume le forme di un funereo mausoleo.Le lacrime,le urla,i silenzi,la ricerca della catarsi.La pornografia del dolore.Moretti purtroppo scivola nel clichet della tv del dolore,tutto diventa calcolato ,calibrato all'ultima goccia che esonda dal canale lacrimale.E'un Moretti nuovo,mai visto,probabilmente all'inseguimento di un tema forte in cui la politica non c'entri nulla.Dispiace che inquadri un dolore così lancinante con tanta proterva curiosità,con tanti gesti estremi tutti a favore di camera.E la catarsi non può essere rappresentata da un amichetta fino a qualche attimo prima sconosciuta,non è lei che può riportare in vita la memoria di Andrea o farlo conoscere meglio a suo padre e  sua madre.La catarsi non può passare attraverso  un inaspettato viaggio notturno fino al confine tra Italia e Francia.E'un finale che sembra costruito di speranze prefabbricate,una passeggiata sotto il sole alla mattina presto,ma che guardandolo meglio assomiglia parecchio a quello  di  cartone di Palombella rossa.Un peccato:un pò più di misura  mio modesto parere avrebbe reso il film molto più bello...

Su Nanni Moretti

Personalmente mi ha lasciato interdetto.Non brutto ma sbilanciato

Su Nanni Moretti

migliora ssempre di più davanti alla macchina da presa

Su Laura Morante

artificiosa

Su Giuseppe Sanfelice

spontaneo

Su Jasmine Trinca

giovanissima e già adeguata alla macchin da presa

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Ultimi commenti

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  2. bradipo68
    di bradipo68

    io credo che nei suoi primi film la distanza tra il Moretti vero e l'Apicella personaggio alter ego sia praticamente nulla.Nanni usa il cinema per mettere in scena la crisi della sua generazione di cui,anche egocentricamente si sente protagonista.Poi negli altri suoi film la distanza aumenta andando a cercare sfumature diverse(vedi il prete de La messa è finita,il prof di Bianca) nei suoi film diciamo meno politici.In altri film come Palombella rossa invece hai ragione:il suo più che un personaggio è una metafora.Per quanto riguarda il Caimano,non so quanto sia distante.Secondo me porta in scena il Caimano come lo vede lui:in fondo lo fa vedere ben tre volte sotto mentite spoglie(il sosia,Placido che lo recita e lui nel finale daitoni apocalittici)....vuoi trovare un po'più di pepe,miguel?Quasi quasi ti vengo a trovare al ginocchio di Claire...eh eh eh...hai distrutto uno dei film di Rohmer che amo di più:-)))))un salutone

  3. bradipo68
    di bradipo68

    nel frattempo era arrivata anche la bella replica di Padme che non avevo letto:sulla sua ammirazione o meno per Sordi non so se è vero quello che dice o se è tutta scena.Ho idea che tra colleghi ci sia una sorta di cameratismo e che quindi visto che più o meno si fa lo stesso lavoro ci sia una sorta di rispetto reciproco perlomeno quando si è a distanza di sicurezza.Probabilmente si sentono un po'tutti sulla stessa barca specialmente in un cinema di dimensioni produttive così piccole come quello italiano.E'un po'come i politici:si dicono peste e corna in Parlamento,si insultano a sangue, ma poi vanno a pranzo e cena insieme come se nulla fosse...ciaaao!!!!

  4. mm40
    di mm40

    Da dichiarazioni dello stesso Moretti, la battuta su Sordi (che comunque è in un film!) intendeva che gli italiani si meritano di essere interpretati a quel modo dal cinema: Sordi è la maschera del fannullone, arrogante pavido, approfittatore etc. Un certo qualunquismo ed un certo populismo aleggiano soprattutto nei film di Sordi regista (mi pare che Moretti abbia preso di mira in particolare quelli, ma ritrovare le precise dichiarazioni, ragazzi, è un po' fatica così su due piedi...). Fra Sordi e Moretti come persone, insomma, mi pare normale che ci fossero buoni o umani rapporti. Il fatto che Moretti combaci col suo personaggio (soprattutto nella prima parte della sua filmografia) è ovviamente un pretesto per poter sparare a zero dove e come gli pare: appena un po' più maturo dichiarerà infatti (sempre tramite medium-personaggio) di trovarsi sempre a suo agio "con una minoranza delle persone": Moretti fa film per contestare, non per ammirare o per farsi ammirare. E in questo trovo una delle sue grandi forze. Per il Ginocchio di Claire, che dire? Tante volte me ne accorgo da solo, di dare una o due stelle in meno del voto medio, non lo faccio per fare il Moretti della situazione... eheh, lo vedo solo dopo, non guardo ai voti degli altri finchè non pubblico il mio - e finisce pure per dispiacermi, come in questo caso: il primo pensiero solitamente è 'Ahi, mi sa che ho cannato!' ; )

  5. steno79
    di steno79

    Interessante questa discussione, mi ritrovo molto più con il parere di Padme, e l'espressione "pornografia del dolore" mi sembra troppo forte anche per la recensione che hai scritto Emidio, se la condividessi davvero avresti dovuto dare 1 stella e non 3 come hai fatto... Per quanto riguarda le interpretazioni, a me sembra migliore la Morante che lo stesso Moretti. La Morante mi è sembrata generalmente assai misurata e, nelle scene più dolorose, intensa al punto giusto, Moretti invece, alle prese con un personaggio di fiction vero e proprio e non col solito Michele Apicella, mi è sembrato un pò improbabile nei panni di psicanalista e poi un pò monotono nelle scene dell'elaborazione del lutto. Comunque, un film che a me è piaciuto, molto delicato e giusto, che valuterei in maniera positiva (mio voto personale 8)

  6. bradipo68
    di bradipo68

    ciao steno,allora di questo flm mi è piaciuta moltissimo la prima parte,credo che sia al livello delle cose migliori fatte da Moretti,molto meno la seconda e ho dovuto fare una sorta di media algebrica tra le due.Dici che è troppo forte il termine pornografia del dolore?A mio parere rende perfettamente l'idea perchè indica un modo di concepire il dolore troppo sbandierato,come per fare audience.Sulla qualità della prova della Morante non siamo d'accordo:io l'ho trovata finta,artificiosa ,troppo incline ad andare sopra le righe.@Miguel...non ti preoccupare se non ti adegui alla massa,anzi è meglio,ho nominato quel film perchè è uno di quei film a cui mi sento particolarmente affezionato ma figurati se è un problema leggere un parere diverso dal mio.Altrimenti per Fellini già mi stavate aspettando sotto casa.@Padme:ecco quell'uscita su Lucas è esattamente un esempio di una delle sue uscite che mi fa cascare le braccia.Sicuramente è bene distinguere tra il Sordi attore(grandissimo) e il Sordi regista e autore(mlto meno grande) ma credo che umanamente abbiano avuto sempre grande rispetto l'uno per l'altro anche se non sono convinto che Sordi apprezzasse il cinema di Moretti.Hai ragione:il finale apocalittico de Il Caimano è qualcosa di estremo e inquietante,una delle trovate migliori....Un saluto a tutti quanti,è bello discutere così amabilmente di cinema....

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