Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
l'opera piu' matura di Moretti e' una lezione di stile (e di morale). Dramma asciutto, rigoroso, complesso, doloroso, tenuto in piedi da una regia esemplare e inventiva. E' una pellicola sul dolore, sulla Morte che arriva all'improvviso a scardinare i fragili equilibri della vita familiare, sul tentativo di tirare avanti nonostante tutto, su di un analista serio e distaccato che si ritrova all'improvviso un paziente di se stesso e di tutte le altre persone, sulla scoperta di una realta' diversa da quella che ci si e' costruiti dal proprio io narcisistico. Strutturato in maniera impeccabile, si puo' accostare a "L'ora di religione", con cui condivide il percorso morale del protagonista alla ricerca di se stesso e della sua vita familiare, la sottile ricchezza di risvolti tematici, il finale sospeso e apparentemente irrisolto. Grande musica di Piovani e un parterre eccezionale di attori secondari (memorabile Accorsi), in un film che vola spesso alto
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