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Ravanello pallido

Regia di Gianni Costantino vedi scheda film

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La recensione su Ravanello pallido

di mmciak
6 stelle

"Ravanello pallido" diretto nel 2001
da Gianni Costantino,devo dire che
mi ha lasciato perplesso.

La storia si svolge a Bologna,
e racconta che Gemma Mirtilli è
un'impiegata di un'agenzia di soubrette
e non ha una vita facile perché è insoddisfatta
del suo lavoro che viene sfruttata per 12 ore al giorno,
in cui subisce  i capricci delle varie attricette e
le richieste del capo Claudio Pignatti per solo un
milione e sei al mese.

Poi nella vita privata ha un fidanzato,Pietro Lodigiani
detto "Mummia" perché tende a non dialogare
con nessuno,e che la snobba per il biliardo
e la pallanuoto.

L'infelice ragazza ha un solo amico,il parrucchiere
omosessuale Callisto che la convince a tingersi i
capelli color ravanello pallido.

Un bel giorno Serafino Pace,ex proprietario
dell'agenzia in cui lavora Gemma,consuma
la sua vendetta nei confronti di Claudio
che in precedenza lo aveva scalzato nello stesso modo,
minacciandolo di mandarlo in galera usando prove
che lo porterebbero a essere incriminato per vari reati.

Per essere sicuro di non
subire una contro vendetta, Serafino
impone a Claudio una trovata mediatica tesa a rovinarlo
definitivamente,che sarebbe vendere ai mass-media
l'immagine della nuova star del 2000,una certa Gala,
in realtà inesistente in modo
tale che, quando la tresca sarà scoperta,
nessuno vorrà più avere a che fare con lui.

Durante la conferenza stampa in cui dovrebbe
confessare l'inesistenza della soubrette,
succede un imprevisto che fa credere ai giornalisti
che la nuova diva sia in realtà Gemma che ha i capelli
ravanello pallido,come avevano scritto le indiscrezioni
giornalistiche.

Allora Claudio coglie la
palla al balzo e sfrutta la situazione,
affermando che il sex symbol del nuovo millennio
deve essere una donna
"normale",più vicina alla gente comune,
insomma la classica ragazza della porta accanto.  

Il Film è prodotto dalla ITC Movie e la Medusa,
ed è un progetto per lanciare la comica
Luciana Littizzetto come protagonista,
e realizza un soggetto che è nelle sue corde,
partecipando anche come co-sceneggiatore,
che racconta una storia su una "sex Symbol"
normale e prima era segretaria,che gli sta
a pennello.

Però ormai la Commedia italiana come
struttura narrativa è tutta uguale,
perché questo fa l'occhiolino come
realizza i Film Pieraccioni perciò
"voce narrante" per coprire i vuoti
di sceneggiatura e spiegare con poche
inquadrature la situazione,e in mezzo
qualche musica famosa per vedere che
le cose si evolvono,e devo dire che
questo è il punto debole di tutto.

Poi certo è incentrato tutto sull'attrice
e della sua comicità e premetto che a
me lei piace e mi fa ridere,poi con quel colore
di capelli è assurda,e quando esce ospite
in Tv è troppo forte,solo verso
la parte finale si rialza tutto il complesso.

Poi anticipa il fatto che proprio l'Attrice
parteciperà a Sanremo ben 11 dopo
e il suo personaggio ha questa fissazione,
che vuole portare fino in fondo.

Non ho molto da dire sul Film che strappa
qualche risata per alcune situazioni,
ma in regia c'è Costantino che è al suo
primo lavoro,ed è poco incisivo e molto
approssimativo.

Quello che rimane impresso è il personaggio
di Renato Scarpa nel ruolo di Serafino Pace,
che è un ruolo negativo che gli sta a pennello,
e la scena che mi è rimasta impressa e quando
in serra Gemma simula di avere una doppia
personalità e fa la sua "Lolita",e fa schiattare
dal ridere per quello che dice.

Il tutto si può considerare una critica
del mondo della Televisione molto
feroce,e del fatto che è tutto di plastica
e che va avanti a ricatti.

Nel Cast figurano anche:

Massimo Venturiello-Neri Marcoré-Michele Di Mauro-
Marjo Berasategui-Margherita Antonelli-
Gianfranco Barra-Giorgio Trestini-Germana Pasquero-
Lorenzo Ansaloni e Enrico Papi.

In conclusione un Film medio,
che è una critica nel mondo di
plastica dello spettacolo con la
speranza di farlo più normale,
ma ha dei punti deboli come la struttura
narrativa che ormai utilizzano tutti,
cioè alla Pieraccioni con la voce narrante,
poi poteva essere più curata come realizzazione
e andare più sul dettaglio e se con aveva
una regia più esperta probabilmente usciva meglio,
e quello che salva la baracca è la Luciana Littizzetto
e chi c'è intorno a lei,e alla fine ti fai 4 risate
senza pensieri.

Il mio voto: 5,5.


 

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