Regia di George Stevens vedi scheda film
Non un capolavoro, ma bellissimo. Penso che mi capite. Il film è pervaso da un'aria allegra e svagata e, mentre all'inizio non sembra succeda niente, di colpo ci troviamo in un intreccio di scambi si persona ed equivoci. In certi momenti si ride di gusto. La Hepburn è molto brava e molto bella, ed è bravo anche il caratterista Eric Blore (il cameriere nei film della coppia Astaire-Rogers) che ripropone il suo campionario di smorfie e volti stupefatti e confusi. Funziona meglio, però, coi due ballerini. Bella la ricostruzione d'epoca e la bonaria critica al pettegolare e impicciarsi continuo di certi ambienti femminili, allora come oggi. Molti si pongono il problema di quanto questo film sia femminista e progressista, o reazionario e retrivo. A me il problema non ha neanche lambito il cervello, e credo neppure quello del regista. Siamo semplicemente in presenza di una bella commedia sentimentale come si facevano una volta e non si riescono a fare più. Stevens è oggi decisamente sottovalutato e dimenticato, ma era un ottimo artigiano, senza vezzi d'autore e senza pretese. Questo film lascia dentro un'aria di pace e serenità, quindi chi cerca odio, cinismo e violenza si volga altrove.
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