Regia di Zack Snyder vedi scheda film
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In un futuro in cui i nuclei abitati si raggiungono tramite navicelle spaziali che collegano i vari pianeti ospitanti, quando le forze armate del Mondo Madre, deposti con una azione sovversiva e con l'inganno i regnanti legittimi e dopo la salita al potere del perfido Belisarius, autoproclamatosi reggente, iniziano a minacciare un tranquillo villaggio di contadini su una luna distante.
Un popolo pacifico, armato di rudimentali utensili agricoli, in mezzo a cui una misteriosa giovane donna, fino a quel momento parte integrante del processo produttivo locale, diventa l'unica speranza di sopravvivenza, e si ritrova a divenire la guida di una vera e propria forza di resistenza, improvvisata all'occorrenza, ma animata dalla più ferrea volontà di fare fronte alla ingiusta minaccia. Succederanno molte cose, ma in fondo nulla di nuovo o sorprendente in questo primo capitolo di una trilogia fantascientifica prodotta e diretta da Zack Snyder, la cui vicenda centrale del pianeta buono invaso dal cattivo sovrano illegittimo, non può che rimandare al Guerre Stellari che oltre quarantacinque anni orsono entusiasmo incondizionatamente un pubblico di livello planetario.
Al di là della magniloquenza di realizzazione, che però, dopo i vari Avatar, non riesce a stupire più di tanto, soprattutto in quanto confinata ad una visione casalinga che, per quanto attrezzata, difficilmente potrà risultare confrontabile con un grande schermo di una valida sala cinematografica.
Snyder dirige un filmone che non riesce mai a stupire, che si lascia tuttavia guardare senza scossoni, ne palpiti di emozione e che risulta circoscritto da un cast non particolarmente brillante, entro cui riconosciamo senza troppo entusiasmo l'indomabile Sofia Boutella, l'infingardo Charlie Hunnam, Djimon Hounsou, la brava coreana Doona Bae, piuttosto avvezza alle produzioni a largo budget made in Usa.
Dal sin troppo acclamato Zack Snyder era lecito attendersi, più che qualcosa di veramente più convincente a livello qualitativo, almeno qualcosa di più sorprendente dal punto di vista tecnico-produttivo, e soprattutto qualcosa che non assomigli a quei pur dispendiosi ma bolsi film-tv a sfondo biblico che hanno imperversato in televisione tra i '90 e il primo decennio del nuovo millennio.
Qualcosa di diverso dalla solita fantascienza apocalittica che guarda al passato, alle tuniche e ai deserti di Roland Emmerich di Stargate, che riuscisse davvero a sorprenderci, e che qui non avviene mai in nessuna occasione lungo tutta la vicenda, trita e ritrita.
Restando in attesa, a tutti gli effetti per nulla fremente a dire il vero, degli annunciati due sequels, nella speranza che qualcosa di realmente sorprendente possa scuoterci da un certo momento senso di déjà vu che affligge inesorabilmente questo primo un po' sciatto capitolo.
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