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Winnie-the-Pooh: Blood and Honey

Regia di Rhys Frake-Waterfield vedi scheda film

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La recensione su Winnie-the-Pooh: Blood and Honey

di AndrewTelevision01
6 stelle

scena

Winnie-the-Pooh: Blood and Honey (2023): scena

Quasi un anno fa il regista britannico Rhys Frake-Waterfield regalò all'internet alcune delle prime immagini legate al film di cui sto parlando: appresa la notizia di un imminente slasher sul personaggio Winnie the Pooh rimasi parzialmente incuriosito, pur ribadendo il mio non amore per i trailer, ed ora posso dire con tutta tranquillità che la pellicola del 2023, stroncata da pubblico e critica, è tutto sommato un esperimento interessante. Un mix di explaitation e splatter movie che ricorda molto lo stile serie B di Lucky McKee (Tales of Halloween), Damien Leone (Terrifier) e Sean Byrne (The Loved Ones) ma contornato da un'aura più parodistica. La favola del giovane Christopher Robin è una delle più rinomate: sin da bambino rincorre l'orsetto Winnie the Pooh e i suoi amici animali nel bosco dei 100 acri ma, diventato grande, prende la strada del collage e abbandona la sua cricca di amici. Da questo momento in poi per Pooh è guerra. Questa base semplicistica, a tratti banalotta, si rivela essere in realtà un buon tentativo di riscrivere una volta per tutte il personaggio disneyano, oramai privato della sua innocenza e grondante di spietato rancore e vendetta per l'essere umano. Le scene splatter funzionano alla grande e sono sicuramente il miglior pregio del film, basti prendere in considerazione anche il carisma del sadico Pooh, qui antropomorfizzato e relegato ad una maschera inquietante per il trucco che la costituisce. Se da una parte questo effetto sorpresa rende chiaro lo svolgimento della pellicola dal primo minuto in poi, dall'altra la stessa non partecipa in termini di sceneggiatura, poiché a tratti poco originale e redenta da una quintalata di film di genere. Gli stessi personaggi secondari non hanno uno spessore definito ma in compenso il film risulta guardabilissimo, intrattiene e lascia un leggero ghigno mista ad inquietudine e grassa risata provocata dalla buona mano del regista britannico, che ha la meglio - ribadisco - nelle scene di violenza e di uccisioni, scene in cui si da sfogo alla creatività che distrugge il mito del tenero orsetto da favola per bambini.

 

Voto: 6

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